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Denise Pipitone, "firma e orari di uscita falsificati": la collega inchioda Anna Corona, svolta devastante

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A distanza di quasi 17 anni, una testimonianza su Anna Corona rischia di riscrivere la storia della scomparsa di Denise Pipitone, la bimba di 4 anni di Mazara del Vallo di cui non si hanno più notizie dall'1 settembre 2004. Intervistata dalla Vita in diretta, una collega di  lavoro della ex moglie di Pietro Pulizzi (l'allora nuovo compagno e oggi secondo marito di Piera Maggio, mamma di Denise) ha confessato di aver falsificato il registro delle presenze e gli orari di entrata e uscita la stessa mattina della sparizione della piccola. A mandare in onda il servizio è Eleonora Daniele a Storie italiane

 

 

 

 

 

"Io lavoravo in lavanderia e lei scese perché erano venute le sue figlie - ha spiegato Francesca -. Non ricordo se prima o dopo pranzo. Avevano un sacchetto con delle giacche, si sono trattenute dieci minuti. Non l'avevo raccontato prima perché lì i giorni sono tutti uguali", "Io non ho visto uscire Anna Corona - spiega la collega -. Per quanto ne sappia io, ho messo la firma al posto suo, non l'orario di uscita. Me lo ha chiesto solo quella volta e io ho fatto solo una cortesia a una collega. Non sono una complice se lei c'entra".

 

 

 

 

 

 

"La firma è della signora Anna Corona - sottolinea ora Giacomo Frazzitta, avvocato di Piera Maggio -, l'orario che c'è affianco è stato messo da un'altra persona. Ci siamo resi conto che era un orario identico a quello della collega e abbiamo fatto fare una consulenza grafologica". L'ex procuratore Fabio Di Pisa parla di firma falsificata e di un arco temporale che andrebbe "dalle 12.30 alle 15.30" in cui la Corona "non era sul posto di lavoro". "Diverse volte ho sentito i colleghi della Corona dire che non riuscivano a ricordarla dopo pranzo", conferma l'ex pm Maria Angioni, che seguì per prima l'inchiesta e che negli ultimi mesi è tornata a sostenere con forza la tesi del rapimento della bambina ad opera di due o più persone, tutte appartenenti alla "famiglia allargata" che gravitava intorno a Piera Maggio e Pietro Pulizzi.

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