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Inps, lettera al morto: "Pensione di cittadinanza decaduta, ma si rechi pure nei nostri uffici

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L'Inps parla con i morti. L'istituto di previdenza sociale guidato da Pasquale Tridico è riuscito nel miracolo di comunicare con l'aldilà. L'assurda vicenda inizia con questa comunicazione: "Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto". Ma non finisce qui, la lettera continua: "Potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e, inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame".

 

 

 

Sembra uno scherzo ma non lo è. La lettera - come riporta il Tempo - è stata scritta pochi giorni fa dall'Inps ed è stata inviata al signor Franco, morto a Roma lo scorso 17 marzo.  L'uomo era un ingegnere che aveva lavorato molti anni all'estero mettendo da parte pochi contributi, per questo aveva la pensione di cittadinanza dal 2019. Quasi due mesi fa l'istituto guidato da Tridico ha preso atto del decesso. Il problema, però, è che ha scritto proprio al titolare dell'assegno per avvertirlo che non ne avrà più diritto. 

 

 

 

Riassumendo, quindi, l'Inps scrive a un morto per dirgli che non prenderà più la pensione di cittadinanza perché è, appunto, morto, ma gli ricorda anche che potrebbe fare ricorso nel caso in cui non fosse d'accordo. "Che l'Inps abbia uffici anche in Paradiso?", si domanda ironicamente il Tempo. La comunicazione dell'Istituto, inoltre, sarebbe solo l'ultima beffa per i parenti del signore, deceduto da due mesi e ancora in attesa di sepoltura a Roma.

 

 

 

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