Funivia Stresa Mottarone, il video della tragedia: "Si vedono le loro facce, la cosa più difficile da reggere". Tutto in 14 secondi
Difficile ancora realizzare la tragedia che si è consumata a Stresa la scorsa domenica, 23 maggio, e che ha visto morire quattordici persone nel drammatico incidente della funivia Stresa-Mottarone. L'unico superstite è Eitan Biran, 5 anni, salvato dall'ultimo abbraccio del padre e al momento ricoverato in prognosi riservata. A ricostruire le terribili dinamiche della disgrazia, un video di 14 secondi. Un video in cui si vede tutto. Dall'inizio alla fine. Immagini che la Stampa ha visionato, fornendo un'accurata quanto drammatica ricostruzione. Sono le 12.02, "la cabina ormai era arrivata. Mancano tre metri alla stazione di monte, al massimo quattro. Pochi istanti e avrebbe raggiunto la vetta... Si vedono le loro facce: è questa la cosa più difficile da reggere. Erano in cima e sembravano felici", l'articolo degli inviati del quotidiano torinese.
Succede tutto nella frazione di pochi secondi: la cima traente si spezza, emettendo un suono metallico assordante, simile a una frustata ad alta tensione. Si tratta della cima che fa muovere la funivia. Un attimo dopo, uno scossone proietta all'indietro la cabina come una fionda. "La si vede accelerare per 400 metri. È arrivata a una velocità di 120 chilometri all'ora. Nel punto di massima discesa, prima del pilone, percorre come una specie di avvallamento, che risalendo diventa un trampolino: a quel punto la cabina si stacca dai cavi. Vola oltre il pilone a un'altezza di 25 metri. E scompare dall'inquadratura".
Video su questo argomentoFunivia Stresa Mottarone, le immagini dal luogo della disgrazia
"Dopo l'impatto al suolo la cabina è rotolata per 300 metri", spiega uno degli investigatori, incaricati a ricostruire le dinamiche e le cause della tragedia che si è consumata nella tarda mattinata domenicale nel comune piemontese. Sono due i fatti per ora accertati dagli investigatori: la fune traente si è spezzata e il freno d'emergenza non ha funzionato. "Non c'è il minimo accenno di frenata durante quei 14 terribili secondi", aggiunge La Stampa. A pregare nel luogo dove si è consumata la tragedia anche Marcella Severino, sindaco di Stresa: "Quello che è successo ci ha toccati nel profondo. Vogliamo che le cause di questa tragedia vengano accertate al più presto" ha detto la prima cittadina.
Dopo un periodo di lungo inutilizzo della funivia per via delle normative anti-Covid, la Lido-Mottarone ha ripreso il servizio domenica 25 aprile. Nel pomeriggio di sabato 22 maggio, secondo quanto racconta un testimone ascoltato dai carabinieri, l'impianto è rimasto fermo per problemi tecnici. Domenica 23 maggio, alle 12.02 è accaduto il dramma: una delle cabine è precipitata nel vuoto, prendendosi la vita di quattordici persone. Una delle cause ipotizzate dagli investigatori riguarda il sistema frenante: "Ogni notte, dopo l'ultima corsa, il sistema frenante della funivia veniva armato e disarmato. I tecnici usavano dei cunei per tenere separati i morsi. Certo, se quei cunei non fossero stati tolti domenica mattina, se il sistema non fosse stato armato, allora si spiegherebbe quell'accelerazione terribile fino al salto nel vuoto" ha spiegato uno degli inquirenti.