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SuperEnalotto, botto da 156 milioni e poi quell'assurda telefonata: "Ecco perché il vincitore rischia la vita"

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Repubblica si è recata a Montappone, il comune della provincia di Fermo dopo sono stati vinti 156 milioni di euro grazie al “6” centrato al Superenalotto. Ovviamente nessuno si è fatto pubblicamente avanti per reclamare la vincita, anche perché in questi casi sono tanti i guai che si potrebbero attirare. Gianmarco Mennecozzi è invece il titolare della ricevitoria Tulliani, in via Roma 53, che ha inconsapevolmente consegnato un foglietto di carta da 156 milioni, in cambio di due euro, a chissà chi. 

 

 

Tutti in paese, e non solo, gli chiedono a chi ha venduto il biglietto baciato dalla fortuna. “Speriamo faccia del bene - si è limitato a dichiarate a Repubblica - una fortuna così mica capita tutti i giorni. Tante volte uno finisce sui giornali perché ha ammazzato qualcuno, questa invece è una cosa bella per tutti: speriamo sia uno del paese”. Tra l’altro il titolare della ricevitoria ha svelato di aver ricevuto una telefonata nella mattinata di domenica 23 maggio. “Sono il vincitore, grazie, mi ricorderò di te”, sono le poche parole giunte dall’altro lato della cornetta. 

 

 

Mennecozzi non è però stato in grado di riconoscere chi era: “Qualcuno con la voce camuffata, pochi secondi e poi ha messo giù”. In ogni caso anche se lo sapesse, non farebbe mai il nome del vincitore: “Rischia la vita chi vince al Superenalotto? Ma certo, e rischia pure Gianmarco: io fossi in lui non sarei così contento”, ha dichiarato il vicino del bar Mauro. 

 

 

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