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Funivia Stresa Mottarone, il sospetto degli inquirenti: "Controlli visivi", cosa non torna nel comunicato del Ministero

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"Omicidio colposo plurimo" e "attentato alla sicurezza dei trasporti". Nel grande mistero della tragedia della funivia Stresa-Mottarone che ha visto morire 14 dei 15 passeggeri della cabina caduta nel vuoto domenica dopo pranzo, sotto accusa finisce inevitabilmente la società che gestisce l'impianto, la Ferrovie del Mottarone Srl, che già negli anni passati era finita nel mirino. Ma i pm potrebbero anche chiedere conto al Ministero dei Trasporti di un passaggio in cui si parla semplicemente di "controlli visivi".

 

 

 

 

L'incidente, provocato dalla rottura improvvisa di una fune trainante e dal mancato funzionamento dei freni di sicurezza, che avrebbero dovuto ancorare la cabina ai cavi portanti, in apparenza è inspiegabile. O almeno questo si evince dalle dichiarazioni delle autorità e degli enti chiamati in causa, che assicurano come revisione e controlli fossero tutti in regola e non fossero emerse criticità negli anni passati. 

 

 

 



Eppure, ricorda il Giornale, "la storia recente della AB19 e della AB20, nome burocratico degli impianti che dalle sponde del Verbano portano in altitudine, è una storia di degrado e di incuria, oggetto di interpellanze e di scaricabarile nello stile consueto dei drammi italici". Il Ministero delle Infrastrutture certifica che solo una manciata di mesi fa "sono stati effettuati controlli specifici sulle funi", compresi i fondamentali "controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune di soccorso". Qualcosa però non torna: perché la cabina è stata sbalzata via dal cavo rotto come fosse uno yo-yo impazzito? Il 3 aprile 2015 il consigliere regionale del Piemonte Maurizio Marrone, come ricorda sempre il Giornale, "presenta una interpellanza alla giunta per chiedere conto proprio dello stato di manutenzione del collegamento via cavo tra Stresa e le alture".

 

 

 



Si parla di "grave degrado", legato alla gestione proprio di Ferrovie del Mottarone, che si era occupata dell'impianto dal 1970 al 1997. La stessa società si era poi aggiudicata nuovamente la concessione, e sfruttando i fondi delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006 aveva realizzato un nuovo impianto. Nel 2014, la nuova gara per la concessione va deserta e così Funivie del Mottarone entra di nuovo in gioco, appaltando la gestione della funivia alla Leitner di Vipiteno (Alto Adige), colosso del settore (gestisce 132 impianti in tutto il mondo) che in una nota, domenica sera, precisa: l'ultimo controllo risale all'autunno 2020, "gli esiti dello stesso non hanno fatto emergere alcuna criticità". "L'impianto era stato collaudato e riaperto sabato", ha confermato Marcella Severino, sindaco di Stresa, subito dopo la tragedia. La Procura di Verbania, nel frattempo, ha aperto un fascicolo per "omicidio colposo plurimo" e indaga anche per "attentato alla sicurezza dei trasporti". Secondo il Giornale ha già una pista da seguire: il comunicato del Ministero delle Infrastrutture parla di "controlli visivi", "e detta così non appare una analisi affidata a strumenti tecnici, ma soltanto al fallibile occhio umano".

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