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Denise Pipitone e il depistaggio, il sospetto del pm sull'ex poliziotto innamorato dell'amica del cuore di Anna Corona

 Denise Pipitone

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Dietro i depistaggi sul caso di Denise Pipitone, ci sarebbe il rapporto d'amore tra un poliziotto e l'amica del cuore di Anna Corona, come spiega il Corriere della Sera interpretando le parole dell'ex pm di Marsala Maria Angioni, che anche in tv ha lanciato accuse e sospetti specifici e circostanziati: "Allora tutte le persone sottoposte a intercettazioni sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse". Tradotto: c'era qualcuno che remava contro, contro la verità. 

 

 

 


Secondo l'ex procuratore Alberto Di Pisa, "dichiarazioni un po' fantastiche, del tutto prive di fondamento". Uno dei tanti elementi che stanno tornando a galla a 17 anni dalla misteriosa scomparsa della bimba di 4 anni a Mazara del Vallo. Nelle stesse ore, a Quarto grado su Rete 4, Gianluigi Nuzzi ha sganciato la bomba: Anna Corona e un altro uomo sarebero indagati a Marsala. Una notizia che ancora non trova conferme e che è stata accolta male da tutte le parti in causa. "Lo trovo aberrante, anche per gli stessi indagati. Restiamo qui ad attendere che Denise venga riportata a casa", ha commentato mamma Piera Maggio.

 

 

 



La Corona parla di "un processo mediatico" dopo quello subito dalla figlia maggiore Jessica Pulizzi, già assolta in ogni grado, Anna Corona invece era stata archiviata a suo tempo e dunque, sulla carta, ancora indagabile. "Non presenta nessuno qui, non una carta, non un avviso di garanzia, solo del fango lanciato in diretta tv", si è sfogata con il suo legale, Gioacchino Sbacchi, che sbotta: "Inseguiamo le notizie col telecomando. Un atto certamente collegato alla mia assistita è l'ispezione compiuta nella casa in cui abitava 17 anni fa, alla ricerca di non so cosa. In un garage i carabinieri sollevavano una botola davanti alle telecamere, senza che noi ne sapessimo niente. O meglio apprendendo tutto anche in diretta tv. No, la giustizia non può funzionare così".

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