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Vaticano, Papa Francesco taglia gli stipendi? Vendetta dei dipendenti: "Ecco chi incassa 25mila euro al mese"

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La crisi economica è arrivata anche nella Santa Sede. Papa Francesco è stato costretto a tagliare gli stipendi lo scorso 24 marzo, ma i dipendenti vaticani non l'hanno proprio mandata giù e perciò adesso hanno deciso di avviare una petizione, dichiarando "amarezza" per le modalità del provvedimento e chiedendo di essere ricevuti dal Pontefice in persona. E non è tutto. Perché i lavoratori della Santa Sede - come riporta il Tempo - si sono lamentati con Bergoglio anche delle "enormi criticità che caratterizzano l'intero sistema e che lo inducono a sprecare molto denaro".

 

 

 

Nella petizione, inoltre, i dipendenti pongono una drammatica domanda: "Per cosa stiamo pagando, Santità? Per le casse dell'Obolo destinato ai poveri, per aumentare gli stipendi ai dirigenti laici o per le costosissime consulenze esterne di cui si servono regolarmente?". Il documento sottolinea anche l'evidente "sproporzione" con i manager laici che invece conterebbero su "vantaggi eccezionali": "Occupano splendidi appartamenti dell'Apsa, posizionati nelle zone più prestigiose di Roma, senza corrispondere alcun affitto all'Amministrazione in questione e senza farsi carico di alcuna spesa di ristrutturazione, contrariamente a noi impiegati che paghiamo tutto. Oltre alla gratuità dell'affitto vorremmo menzionare macchine per uso privato, sconti sugli acquisti, segretari ad essi dedicati, rimborsi spese di varia natura".

 

 

 

Quello che i dipendenti denunciano è l'intero sistema su cui si basa il Vaticano, che - a loro dire - è fatto di "privilegi che risultano deleteri sia a livello economico che reputazionale". A tal proposito i lavoratori fanno riferimento anche ai contratti dei manager laici che variano "dai 6mila ai 10mila fino ai 25mila euro mensili. Troppo, per un sistema come il nostro, che dovrebbe basarsi sullo spirito di servizio alla Chiesa". Quel che è più grave, secondo i dipendenti, è "l'esclusione delle categorie più agiate dalla decurtazione degli stipendi".

 

 

 

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