Milano, stupro e orrore in pieno centro: "Sono egiziano, non ho sentimenti. Zitta o ti ammazzo". Già libero
"Stai zitta o ti ammazzo, sono egiziano e vuoto dentro, non ho sentimenti". Orrore e choc in pieno centro a Milano a causa di un 23enne egiziano che ha così minacciato una 35enne, prima di stringerle il collo fino a farle perdere i sensi e stuprarla per due volte. La violenza è avvenuta qualche mese fa in una piazzetta isolata del centro di Milano, a poca distanza da piazza Gae Aulenti. Lo stupratore è stato poi arrestato e condannato: si tratta di Ahmed Eltaras, che dopo aver lasciato priva di sensi e a terra la donna, si è allontanato in monopattino.
Solo all'alba, la donna si era ripresa e in stato confusionale aveva denunciato l'accaduto a una volante della polizia, prima di essere accompagnata in ospedale, dove oltre ai lividi alle gambe, al viso e al collo, era stata riscontrata la violenza sessuale. L'egiziano è stato poi condannato a due anni col rito abbreviato, ma non andrà in carcere. In un primo momento l’egiziano, già noto per aver violato le prescrizioni Covid, aveva tentato di fornire una versione diversa, non pensando che lei denunciasse e che la polizia riuscisse a identificarlo. Aveva raccontato che la donna, conosciuta quella stessa sera, in zona, era rimasta con lui e due suoi amici fino a tardi a bere e fumare hascisc. Così lui si era sentito di poter considerare la ragazza di sua proprietà: "Tu sei mia, adesso vieni con me", le aveva detto, ritenendosi nel giusto. Secondo la versione di lui, lei era consenziente.
Nelle motivazioni del gup è stato considerato che il 23enne è incensurato, pentito delle sue azioni e disposto sia a intraprendere un percorso di riabilitazione che a donare una somma di denaro al fondo vittime vulnerabili. "La pena resta quindi sospesa, anche se l'uomo aveva sostenuto che la sua vittima fosse consenziente e che avesse passato la serata con lui e altri due amici. Alla fine, però, gli inquirenti hanno ritenuto credibile l'accusa della vittima, nonostante alcune piccole incongruenze che sono state attribuite all'alterazione emotiva per l'accaduto e per l'assunzione di alcol e stupefacenti", scrive il quotidiano Leggo.