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Franco Battiato, la rivelazione di Dori Ghezzi: "Ho capito bene?". La barzelletta oscena, fino a dove si spinse il maestro

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Ha scosso tutto il mondo della cultura, non soltanto quello della musica, la scomparsa del maestro Franco Battiato. Cantautore, compositore, regista, ma anche astrologo dal spiccato senso dell'ironia, Battiato è stato uno degli artisti italiani più grande di tutti i tempi. A ricordare il cantautore anche Dori Ghezzi, che Battiato l'ha conosciuto molto bene. Dalle note di Amore che vieni amore che vai di Fabrizio De Andrè, cantate proprio da Franco Battiato al concerto del 12 marzo 2000 tenutosi a Genova in ricordo di Faber, Dori Ghezzi ricorda il cantautore siciliano: "Fabrizio non aveva mai eseguito quella canzone in concerto. Montai vecchie immagini di una sua apparizione in Rai, alternandole con quelle di Battiato. Ma anche qui ho voluto che la canzone non finisse. Mi piace che continui, soprattutto oggi" ha rivelato Ghezzi a il Fatto Quotidiano. 

 

 

"Quanti ricordi insieme" aggiunge la cantante. "Veniva a casa nostra, a Milano. Conoscemmo sua madre. Una delle ultime volte che lo vidi fu a Milo, dove organizzò un evento in nome di De André, come faceva anche in memoria di Dalla. I suoi amici". La prima volta invece? "Il 3 giugno 19175 in piazza Navona" ricorda con esattezza Dori Ghezzi. "La manifestazione dei radicali con il comizio di Pannella, che da molto tempo frequentava Fabrizio. Un mare di gente. Il battesimo del grande pubblico per De André, dopo la Bussoladomani. Arriva questo ragazzo, semi sconosciuto, e chiede a Fabrizio: 'Posso cantare prima di te?' Certo!' Era Franco".

Una passione inaspettata che legava i due cantastorie era per l'astrologia: "Una passione che condividevano, da bravi sofisti, come tutte le cose non legate alla logica. Fabrizio era capace di elaborare un tema natale. Franco ne era affascinato". Poi i viaggi sempre ed esclusivamente in buona compagnia: "In tour con Battiato a Mosca. C'era pure Milva: si volevano bene, quei due. Se ne sono andati insieme. Senza dimenticare la passione per le barzellette: "Amava quelle da trivio" sorride la cantante "Chi non lo conosceva restava sbalordito: 'Ho capito bene?"

 

 

L'addio di Battiato è arrivato nel giorno in cui, con il MIBACT, è stata presentata la Casa dei Cantautori, un vero e proprio centro di espressione creativa a Genova, nel ricordo dello storico cantautorato italiano, che proprio nel capoluogo ligure aveva posto le sue radici: "C'è questo spazio che domina il mare, l'Abbazia di San Giuliano. Non sarà solo un museo, né una struttura limitata alla storia degli artisti della città. I giovani potranno valorizzarvi i loro talenti e custodire il patrimonio culturale dei grandi cantautori italiani. Sarà anche la casa di Battiato, la sua musica vivrà qui, è accaduto in queste ore con La cura. 

 

 

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