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Roma, la donna rinchiusa nella Smart esce dopo 5 giorni: "Parlo solo con lui", un mistero inquietante

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Si è conclusa la vicenda della donna chiusa da cinque giorni dentro una Smart bianca a Roma. Questa mattina, sabato 15 maggio, i vigili urbani, due ambulanze del 118, un’auto medica e uno psichiatra, con cui la donna sarebbe in cura da tempo, hanno convinto la cinquantenne a scendere dalla vettura protetta da un cordone dei soccorritori per difenderla dai curiosi.

 

 

 

La donna non era ovviamente nelle condizioni fisiche e psichiche migliori: ha gridato "Maledetti!" alla folla, ma poi è stata lei stessa a salire da sola su un’ambulanza consegnando le chiavi della macchina. Trasportata subito in ospedale è stata convinta a scendere da un giovane medico che in oltre un’ora e mezza ha parlato con la donna fino a convincerla a desistere dal suo intento. La donna sarà sottoposta a una serie di accertamenti medici e la Smart verrà rimossa col carro attrezzi.

 

 

 

 

La donna era chiusa nell’auto da martedì scorso ed è sopravvissuta grazie al cibo e alle bevande offerte da chi vive in zona. Il motivo del suo gesto e della sua presenza nella zona (Piazza Buenos Aires conosciuta anche come piazza Quadrata) è diventata un giallo. "Parlo solo col dottor Caponnetti", aveva detto venerdì, ma secondo il custode del civico 5, dove aveva parcheggiato la signora, "in quel palazzo non c’è nessuno con quel cognome. Aveva parcheggiato a filo con l’ingresso del portone, ma non voleva spostarsi e le auto dei condomini non entravano. Allora abbiamo chiamato i vigili urbani: l’hanno identificata, i documenti erano in regola e lei tranquilla. Ha fatto manovra e si è spostata di un metro. Da quel momento non si è più mossa", ha detto sempre il portiere. Per le forze dell’ordine, che a più riprese l’hanno identificata, i suoi documenti e quelli dell’auto sono in regola.

 

 

 

 

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