Coronavirus, via libera al test salivare in Italia: ecco come funziona e in che casi verrà utilizzato
Altra rivoluzione nella battaglia al coronavirus: al via infatti i test salivari molecolari per la diagnosi dell'infezione da Sars-Cov-2. Insomma, arrivano i test salivari: lo riferisce il ministero della Salute con una circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza. La stessa circolare prevede però alcune limitazioni poiché "la sensibilità diminuisce dopo i primi 5 giorni dall'inizio dei sintomi" e perché "il campione di saliva può essere considerato un'opzione per il rilevamento dell'infezione da Sars-CoV-2 qualora non sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei", riferiscono dal ministero.
I test salivari sono da considerarsi una possibilità per rilevare l'infezione nei casi in cui on sia possibile ottenere tamponi oro/nasofaringei, ma vanno utilizzati preferibilmente entro i primi 5 giorni dall'inizio dei sintomi. E ancora, il dicastero indica il test come utile per "screening ripetuti" per motivi professionali o di altro tipo, sugli anziani o disabili e sui bambini in ambito scolastico. Alcuni studi hanno rilevato sensibilità comprese tra il 53 e il 73%, insomma percentuali non altissime.
Nella medesima circolare, il ministero rimarca l'obbligo di tracciabilità di tutti i test, dunque compresi i salivari, nei sistemi informativi regionali. Gli esiti dei test molecolari su campione salivare, anche se effettuati da laboratori, strutture e professionisti privati accreditati dalle Regioni, devono essere inseriti nel sistema informativo regionale di riferimento.
E ancora, il ministero spiega il funzionamento del test salivare: "L'uso della saliva per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 prevede un metodo di raccolta non invasivo, tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale. I campioni di saliva possono essere eterogenei (saliva orale, saliva orofaringea posteriore) e le diverse tecniche e sedi di raccolta possono avere un impatto sulla sensibilità del metodo", conclude la circolare.
"Gravi danni epatici". Fegato spappolato dal Covid, lo studio: ecco le (spaventose) percentuali