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Immigrazione, il retroscena su Luciana Lamorgese: "Meccanismo di solidarietà su base volontaria"

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I numeri degli sbarchi iniziano di nuovo a fare paura. In vista della bella stagione, l'emergenza non sarà quindi quella sanitaria, ma di nuovo quella dell'immigrazione. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, attualmente in Libia ci sarebbero almeno 900mila migranti, provenienti da altri Paesi africani. Di questi, fra 50mila e 70mila sarebbero già sulla fascia costiera, pronti per essere dati in pasto ai trafficanti. A preoccupare Palazzo Chigi e Viminale, anche i dettagli forniti dall'Aise: con la conclusione della guerra civile durata quasi due anni, scafisti e trafficanti libici si stanno riorganizzando per trarre vantaggio dall'instabilità dell'attuale governo libico. Nonché di quelli europei, destinazione prediletta degli immigrati provenienti dal continente africano.

 

 

Mario Draghi ha convocato i ministri responsabili in materia: Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini e quello degli Esteri, Luigi Di Maio. Primo nodo da sciogliere, i problemi logistici che riguardano l'accoglienza dei migranti. Nel porto di Lampedusa sono disponibili 4 navi per la quarantena di migliaia di migranti, ormai già quasi a capienza massima. Il problema maggiore riguarda le gare e gli appalti per l'estate, quando le compagnie di navigazione potrebbero decidere di non rinnovare i contratti stipulati con lo Stato. 

 

 

Sul piano europeo, invece, la pratica è congelata da quasi un anno. La Covid ha la precedenza e, in fin dei conti, l'immigrazione clandestina è un problema che riguarda una minoranza di Paesi membri che si affacciano alle coste africane. A settembre 2020, la Commissione europea aveva avanzato proposta di rivedere gli accordi di Dublino, aggiungendo nuove norme per i richiedenti asilo. Proposta finita presto nel semplice immaginario collettivo. Ad avanzare una "timidissima" proposta, il Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, che il 20 maggio è attesa a Tunisi. L'ultima idea del ministro indipendente consiste in "un meccanismo europeo di solidarietà su base volontaria". 

Insomma, con quegli Stati magnanimi che per pietà decidono di dare un aiutino. Soluzione lunare, utopica. Al momento sarebbero intenzionati ad aderire -ma chissà con quale disponibilità- Francia, Portogallo, Spagna e Romania. Con la Germania pronta a dare il benservito, in una situazione politica estremamente complicata che sarà più chiara dopo le elezioni parlamentari del prossimo settembre.

Oggi - martedì 11 maggio - i ministri dell'Interno Ue si incontreranno, un po' in presenza, un po' in collegamento, in un summit dedicato alla tematica. "Non sarà l'Ue a salvarci" ha tuonato Matteo Salvini, aggiungendo che "è necessario un incontro con Mario Draghi, con milioni di italiani in difficoltà non possiamo pensare a migliaia di clandestini". Giorgia Meloni invece passa direttamente all'attacco di Lamorgese, definendola "palesemente inadeguata a fronteggiare quella che è una vera invasione". La leader di Fratelli d'Italia ha chiesto a gran voce il blocco navale, per fermare "gli scafisti e le Ong immigrazioniste che speculano sulle tragedie". E invece no, la Lamorgese, ora, pensa a un meccanismo "su base volontaria". 

 

 

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