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Giorgia Meloni, la libraia di Roma si rifiuta di vendere il suo libro: "So scelte, mejo pane e cipolla"

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"Io sono Giorgia", il libro personalissimo sulla vita privata di Giorgia Meloni sta riscuotendo un grande successo. Eppure c'è chi si rifiuta di venderlo. Si tratta di Alessandra Laterza, titolare della libreria 'Le Torri' del quartiere romano di Tor Bella Monaca, che si è rifiutata di vendere il libro della leader di Fratelli d'Italia scatenando la polemica. "La mia è una scelta etica, io non vendo scarpe o vestiti, ma libri - ha spiegato all'Adnkronos -. E vendendo libri, proprio attraverso i libri mi interessa raccontare quello in cui credo". E ancora, anche attraverso un post su Facebook: "Io sono una libraia e questo libro non lo vendo! So scelte, mejo pane e cipolla, che alimentare questo tipo di editoria... alla lotta e al lavoro, il mio è indipendente!".

 

 

A Laterza non è tutta la politica a non andare a genio, ma solo una parte. E infatti - come lei stessa ha ammesso - "non che la politica non entri nella mia libreria, l'ultima presentazione fatta è quella del volume che racconta la storia di Aurelia Sergi Petroselli ('Storia Di Una Ragazza Italiana. Aurelia Sergi Petroselli' di Gaetano Buscemi, ndr), alla quale sono intervenuti Walter Veltroni e Roberto Morassut. Il 19 presentiamo un libro di Cristiana Alicata e parteciperà Alessandro Zan. Sarà l'occasione per riflettere sul ddl Zan contro l'omotransfobia, in cui io credo". Insomma, il pensiero è chiaro.

 

 

Non è un caso che dal passato della libraia spuntino degli scheletri nell'armadio. Nella primavera del 2016, la donna partecipò alle elezioni comunali di Roma come candidata del Pd al Municipio VI. In tempi più recenti, lo scorso dicembre, è anche finita al centro di una certa attenzione per uno scontro con la giornalista e delegata della Raggi alle periferie, Federica Angeli. In ogni caso l'attacco della Laterza non scalfisce Fratelli d'Italia: "Ancora non è uscito il libro di Giorgia Meloni Io sono Giorgia e già la sinistra si mobilita per boicottarlo", ha liquidato la questione Giovanbattista Fazzolari.

 

 

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