Cerca
Logo
Cerca
+

Libia, mitragliati tre pescherecci italiani: ferito un comandante. Ira-Lega e Fi: "Di Maio faccia sentire la voce dell'Italia"

  • a
  • a
  • a

Mitragliate contro il peschereccio "Aliseo"della flotta di Mazara del Vallo. L'imbarcazione era impegnata con altre due barche in una battuta al largo delle coste di Bengasi, quando è stato colpito da una motovedetta militare libica. I colpi d'arma da fuoco hanno ferito il comandante, Giuseppe Giacalone. La Marina libica, che controlla la Guardia costiera - fa sapere l'Ansa - ha smentito di aver sparato "contro" pescherecci italiani ma ammesso che sono stati esplosi "colpi di avvertimento in aria" per fermare imbarcazioni da pesca che a suo dire avevano sconfinato in acque territoriali libiche.

Assieme ad Aliseo anche Artemide e Nuovo Cosimo, anche loro a 35 miglia nautiche dalla costa libica al largo di Misurata. "In questi minuti stanno liberando il peschereccio Aliseo che sembra in grado di rientrare a Mazara. Sono in contatto diretto con l'armatore, la situazione si sta sblocccando proprio adesso", ha detto a LaPresse il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci. 

Immediate le reazioni della politica.  "Gravissimo l'attacco della Guardia costiera libica al peschereccio italiano Aliseo. Apprensione per lo stato di salute del comandante, Giuseppe Giacalone. La Lega chiede da tempo un intervento diplomatico per garantire la sicurezza e il lavoro dei nostri pescatori". Così i deputati del Carroccio Lorenzo Viviani e Paolo Formentini, capo dipartimento Pesca del partito e vicepresidente della commissione Affari esteri di Montecitorio. Mentre Enrico Aimi, senatore e capogruppo in Commissione Affari Esteri per Forza Italia, ci va giù più pesante: "Il comandante di un peschereccio italiano, l’Aliseo, sarebbe stato ferito da alcuni colpi sparati da una motovedetta della Guardia Costiera libica che aveva intimato l’alt. La beffa è che si tratta molto probabilmente di una imbarcazione di quelle concesse dal governo italiano per contrastare l’immigrazione clandestina. Un episodio che, se confermato in questa dinamica, sarebbe molto grave, soprattutto in considerazione dei rapporti di “buon vicinato” che il nostro Governo sta tentando di tessere con la Libia, in particolare per quel che concerne la gestione dell’immigrazione. Il Ministero degli Esteri, Luigi Di Maio, acquisisca quanto prima ogni informazione utile e faccia sentire subito la voce dell’Italia in relazione a quanto accaduto: ogni tentennamento o temporeggiamento può essere dannoso per il nostro Paese che deve pretendere rispetto". 

Dai blog