Denise Pipitone, l'ex pm ammette: "Pozzo? Non ricordo niente", il sospetto sul dettaglio sfuggito
Le notizie che arrivano sul caso di Denise Pipitone sono tante e ancora confuse: di certo c’è che per tutta la giornata di oggi, mercoledì 5 maggio, sono state condotte delle ricerche approfondite nella casa che fu abitata da Anna Corona, la mamma della sorellastra della bambina scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre 2004. Personale specializzato è stato impegnato nelle ricerche di una eventuale “stanza segreta” e soprattutto di una botola, sotto la quale è emerso esserci un pozzo di circa dieci metri.
Qui finiscono le certezze e si entra nel campo delle ipotesi: difficile sbilanciarsi su un caso così delicato, bisogna aspettare comunicazioni ufficiali da parte della procura di Marsala, che ha fatto sapere di non cercare alcun corpo, come invece era emerso sulla stampa nel corso della giornata. Nel frattempo l’Adnkronos ha sentito Maria Angioni, la pm che si è occupata per anni dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise e che adesso è giudice del lavoro a Sassari. “Il garage e lo scantinano di quella palazzina all’epoca furono ispezionati, ma non ricordo niente sul dettaglio di un pozzo”, ha dichiarato.
Di recente la giudice Angioni aveva denunciato l’ambiente difficile che all’epoca trovò nel corso delle indagini: “Abbiamo avuto grossi problemi. Abbiamo capito che dopo tre giorni tutte le persone sottoposte a intercettazioni già sapevano di essere sotto controllo. A un certo punto, quando ho avuto la direzione delle indagini, ho fatto finta di smettere di intercettare e poi ho ripreso da capo con forze di polizia diverse, nel disperato tentativo di salvare il salvabile”.