Vaccini, l'esperto inchioda Conte e Arcuri: "A gennaio abbiamo sbagliato strategia". Quanti potevano essere salvati
"Entro metà luglio anche l'Italia abbatterà la letalità del virus del 90%" a parlare è Matteo Villa, ricercatore dell'Ispi, che ha analizzato il quadro epidemiologico italiano in un'intervista concessa al Giorno. "Anche da noi si sta verificando un crollo dei decessi -afferma Villa- otto dosi su dieci dosi di vaccino vanno agli over 60, ed entro la fine di giugno dovremmo arrivare a proteggere tutte le persone più esposte al rischio di morte. Il Covid diventerà pericoloso come l'influenza stagionale" sostiene il ricercatore dell'Istituto per gli studi di politica internazionale.
Matteo Villa analizza poi i primi passi dell'esecutivo agli albori della diffusione del virus: "A gennaio abbiamo sbagliato strategia. Abbiamo accelerato sui sanitari, anche se era importante, ma lasciato indietro i più fragili in assoluto. Abbiamo perso quasi un mese e mezzo di tempo. Se avessimo operato diversamente, avremmo evitato 13mila decessi, invece dei 7mila che abbiamo stimato. Ora però stiamo andando davvero bene, stiamo usando le dosi che abbiamo al meglio possibile". Gli scenari futuri sembrano sorridere all'Italia. L'esperto si aspetta attorno ai 50 decessi giornalieri. "Con le riaperture, a differenza di Germania e Regno Unito, siamo partiti un po' in anticipo, senza aspettare che la circolazione del virus fosse bassa".
"Entro metà luglio la possibilità di finire in rianimazione dovrebbe scendere del 75% -prosegue Villa- mentre quella di finire in ospedale del 65%. Questo significa che a luglio, se il virus dovesse rimettersi per qualche motivo a circolare come in ottobre, invece di 4mila persone ricoverate in terapia intensiva ne potremmo avere solo mille, con molta meno pressione sugli ospedali". Per quanto concerne la campagna vaccinale, per l'esperto dovremmo arrivare a regime "dopo la metà di maggio. Oggi siamo attorno alle 410-420mila dosi. Quello del mezzo milione di dosi è un simbolo. La campagna vaccinale, che è stata salvata da Pfizer, visto che le consegne di AstraZeneca latitano, va bene anche con queste cifre".
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"All'inizio avevamo stimato un crollo della letalità per la fine di giugno" puntualizza Matteo Villa "ma abbiamo scoperto che i vaccini proteggono dalla morte non nel 99% dei casi, ma nell'85%. Per questo abbiamo dovuto rivedere le stime. Le mancate consegne c'entrano fino a un certo punto". Il ricercatore è certo: il virus continuerà a circolare, soprattutto tra i più giovani. "Nei Paesi ricchi, l'obiettivo sarà quello di salvaguardare con i richiami le persone più fragili, come succede per l'influenza stagionale" ipotizza Matteo Villa.
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