Vaccino, il generale Figliuolo stravolge il piano: under-65, prima i fragili poi le fasce di età. Ecco gli "open-day"
Rivoluzione sui vaccini. Il generale Francesco Figliuolo, oggi commissario per l'emergenza coronavirus, si smarca definitivamente dal predecessore Domenico Arcuri. Figliuolo non ha solo intenzione di far arrivare entro maggio 20 milioni di dosi alle regioni, ma anche di cambiare marcia nella somministrazione dei vaccini. Prima di tutto mettere in sicurezza le persone fragili e poi iniziare a pensare alla vaccinazione di massa arrivando a settembre con una vera e propria immunità di gregge.
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E per farlo - fa sapere La Stampa - Figliuolo si è prefigurato quattro mosse: mettere in sicurezza gli over 65 vaccinandone almeno l'80 per cento con la prima dose; immunizzare i 14 milioni di under 65 vulnerabili; partire in contemporanea con i "sani" della stessa fascia di età anche senza prenotazione ma "a chiamata" per anno di nascita (con veri e propri open day), e infine far partire la vaccinazione dentro le grandi aziende. Punto quest'ultim cruciale per rimettere in moto il Paese.
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Obiettivo ambizioso che va di pari passo con la necessità di mettere ordine nel fai da te regionale, che vede Lazio e Campania iniziare le prenotazione degli over 50, mentre la Toscana ha appena iniziato a prenotare i settantenni e la Lombardia fissa appuntamenti agli over 50 fragili. Non mancano però i restii al vaccino. Solo tra gli anziani ultraottantenni manca un 10 e più per cento che si fa fatica a scovare. "È come quando si fa la dieta - spiega uno dei più stretti collaboratori di Figliuolo - l'ultimo chilo è il più difficile da perdere. In questo caso si tratta di persone che vivono in zone remote e non digitalizzate, alle quali il vaccino andrà portato in casa. Magari utilizzando anche le unità mobili di esercito ed aeronautica che già hanno somministrato quasi 10mila dosi". Per farlo però serve la collaborazione di Asl e medici di famiglia. Solo così - è il ragionamento del commissario - l'Italia potrà lasciarsi alle spalle la drammatica parentesi Covid.
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