Cuneo, Mario Roggero: "Perché non provo alcun rimorso per i banditi uccisi". La lezione del gioielliere: il racconto della rapina
Dopo la tentata rapina finita con due banditi morti e un terzo finito in manette, Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo, ha parlato ai microfoni del Tg1. "Non provo rimorso per ciò che ho fatto". Il gioielliere sei anni fa fu anche picchiato e legato, con moglie e figlia, in un'altra rapina ai suoi danni. "Non provo niente. Mi spiace sia successo un fatto così, è molto brutto, ma o io o loro", le sue parole al tg Rai dopo la rapina di ieri mercoledì 28 aprile.
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"Con la mano destra ho aperto la cassa, con la sinistra il cassetto in cui sapevo che c'era la mia arma - racconta l'uomo - e simultaneamente ci siamo trovati uno puntato contro l'altro. Ho dovuto... poi sono scappati", ha raccontato. L'uomo nel 2015 era stato rapinato e come detto in quell'occasione i malviventi lo avevano picchiato e imbavagliato, mentre la moglie e la figlia erano state anche loro legate e chiuse in bagno: per riprendersi dalle ferite, gli ci vollero diverse settimane.
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Numerosi gli attestati di solidarietà sono arrivate al gioielliere, che vive ad Alba, sui social. Intanto è indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Alba e del Nucleo investigativo di Cuneo, a cui la procura di Asti ha affidato l'inchiesta guidata dal pm Greco, due persone, seguite poi da una terza, sarebbero entrate nella gioielleria Roggero e con un coltello e una pistola (poi risultata finta, ma priva del tappo rosso) avrebbero minacciato di morte il titolare, la moglie e la figlia, la prima colpita con un pugno, la seconda immobilizzata con fascette da elettricista.