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Cuneo, indagato il gioielliere: i banditi prendevano a pugni sua moglie, ha sparato e ne ha uccisi due
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E' indagato per omicidio colposo ed eccesso di legittima difesa il gioielliere di Grinzane Cavour (Cuneo) che ha sparato e ucciso due dei tre rapinatori. Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Alba e del Nucleo investigativo di Cuneo, a cui la procura di Asti ha affidato l'inchiesta guidata dal pm Greco, ieri 28 aprile, intorno alle 18.45, due persone, seguite poi da una terza, sarebbero entrate nella gioielleria Roggero e con un coltello e una pistola (poi risultata finta ma priva del tappo rosso) avrebbero minacciato di morte il titolare, la moglie e la figlia, la prima colpita con un pugno, la seconda immobilizzata con fascette da elettricista, facendosi consegnare numerosi gioielli. Al tentativo di appropriarsi anche del denaro in cassa, spiegano gli inquirenti, il titolare avrebbe reagito sparando con una pistola legittimamente detenuta.
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Due degli aggressori sono stati trovati senza vita ad alcuni metri dall'ingresso della gioielleria mentre il terzo, ferito ma riuscito a fuggire, questa notte è stato rintracciato all'ospedale di Savigliano (Cuneo) e fermato con l'accusa di tentata rapina.
Subito dopo il fatto, oltre ai rilievi tecnici, il pm e i carabinieri hanno sentito il titolare della gioielleria, la moglie, la figlia e altri testimoni. Sono in corso di acquisizione le immagini delle videocamere di sorveglianza. Nelle prossime ore saranno dati gli incarichi per l'autopsia e la perizia balistica.
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"Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima", tuona il leader della Lega Matteo Salvini in un post pubblicato su Facebook. "Massima solidarietà al gioielliere di Cuneo che ha difeso la sua attività lavorativa dopo che, secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della sua famiglia", commenta Giorgia Meloni. Che condivide lo stesso pensiero di Salvini: "La difesa è sempre legittima".
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