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Variante indiana, Giovanni Maga: "Non chiamatela così". La verità che non ci dicono sulla mutazione: puro terrorismo?

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"Non rappresenta una preoccupazione. Non sembra possedere le caratteristiche per scalzare i ceppi già circolanti": Giovanni Maga, direttore dell’istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia, tende a essere rassicurante sulla variante indiana del Covid, quella che negli ultimi giorni sta spaventando molti Paesi, anche l'Italia. Maga, tra l'altro, non apprezza il fatto che venga attribuita una nazionalità ai ceppi virali: "Non chiamiamola indiana. Le varianti non sono il prodotto di una popolazione, si distinguono in base al Paese dove sono identificate la prima volta", ha spiegato in un'intervista al Corriere della Sera.

 

 

 

L'esperto del Cnr di Pavia, inoltre, ha precisato che la variante è già nota: "Non è nuova. Per la prima volta è stata depositata dal registro che raccoglie i sequenziamenti del Sars-CoV-2 nell’ottobre del 2020. Poi è comparsa altrove". Secondo Maga, comunque, non c'è bisogno di preoccuparsi perché questa variante "rispetto ai tre nuovi ceppi già comparsi (isolati in Inghilterra, Brasile, Sudafrica) ha una combinazione di cambiamenti nel genoma già presenti singolarmente negli altri e sempre nella stessa proteina, la Spike,  fondamentale per il virus". E' come se il virus non avesse molta fantasia quando si riproduce: "Sappiamo che tende a riprodurre gli stessi tipi di cambiamenti che gli hanno dato un vantaggio tale da poter prevalere".

 

 

 

Sull'eventualità che il virus isolato in India sia più contagioso, l'esperto ha spiegato: "E' ragionevole pensare che sia più contagioso. Niente però lascia credere che possa essere più diffusivo. Il fatto che l’India sia stata colpita così duramente dall’epidemia non significa che sia per colpa di un agente infettivo diverso". Parlando della possibilità che la variante resista ai vaccini, invece, Giovanni Maga ha detto: "In uno studio in preprint, vale a dire non ancora pubblicato su una rivista scientifica, un gruppo di ricercatori indiani dimostra l’efficacia del vaccino Covaxin, prodotto localmente, contro il nuovo virus. I vaccini utilizzati in Ue e in Italia sono più efficaci del Covaxin quindi dovremmo sentirci tranquilli se la variante avesse il sopravvento".

 

 

 

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