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Coronavirus, lo studio segreto del Cts: "Se l'Rt risale a 1,25, a luglio fino a 1.300 morti al giorno"

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Che cosa potrebbe succedere da oggi fino al 15 luglio, in base anche alle prime riaperture di ieri, lunedì 26 aprile 2021? Lo indica un modello statistico riportato dal Corriere della Sera, ed elaborato da Stefano Merler, matematico-epidemiologo della Fondazione Bruno Kessler. Lo studio, mai reso pubblico dal governo, è stato presentato il 16 aprile dal Cts ed è stato determinante per frenare le riaperture. L'ultimo Rt rilevato sui casi sintomatici, riferito al periodo tra il 31 marzo e il 13 aprile, è di 0,81. Nelle proiezioni sono assenti calcoli e niente viene detto su cosa aprire e cosa no. Scelte che spettano esclusivamente al governo Draghi.

 

 

Al vaglio quindi le ipotesi. Secondo Merler, se l'indice Rt dovesse ricrescere a 1, cosa probabile con le riaperture da qui sino al 15 luglio, dovremmo continuare a mettere in calcolo 200/300 morti al giorno. Se sale invece a 1,1, il rischio è di un aumento costante dei decessi fino ad arrivare alla metà di luglio con circa 600 morti al giorno. A 1,25, le vittime sarebbero, sempre secondo le previsioni di Merler, tra le 1.200 e le 1.300. Questo in uno scenario di "liberi tutti", sottolinea Merler, e quindi senza restrizioni aggiuntive.

L'ultimo report del Cts, aggiornato al 18 aprile, conta 157 casi alla settimana ogni 100mila abitanti. Per poter dire di avere l'epidemia sotto controllo bisogna arrivare a 50. Secondo l'epidemiologo, se avessimo aspettato ancora 15 giorni avremmo potuto scendere ancora un bel po'. In questo scenario, con un Rt a 1, ovvero un infetto che ne contagia un altro, avremmo avuto un numero di partenza di contai più basso. Sempre al 15 luglio -dice Merler- con un Rt all'1,1 sarebbero state 200 le vittime. Mentre con un Rt a 1,25 sarebbero stati comunque diverse centinaia. Il margine che abbiamo adesso è minimo.

 

 

Per l'esattezza, con un indice Rt allo 0,81, abbiamo accumulato un tesoretto dello 0,2. Con il riavvio della scuola e le nuove riaperture i contatti starebbero aumentando e il rischio che la curva dei contagi possa rialzarsi è sempre presente. Si tratta anche di una scelta politica, il "rischio ragionato" di cui ha parlato Mario Draghi, il quale ha dovuto dare un accelerata alle riaperture, considerato il popolo ormai allo stremo. A differenza dello scorso anno sono tuttavia entrati in scena i vaccini: a un certo punto la Covid-19 diventerà quindi paragonabile all'influenza stagionale, passando cioè dagli undici decessi su mille infetti, a uno. Dipende tutto da quanto veloce si vaccina e a tal proposito l'Italia va a rilento. Sono appena oltre 5.500.000 le persone completamente immunizzate in Italia al momento. Ancora troppe poche.

 

 

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