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Coronavirus, "a fine maggio tutta Italia arancione e rossa": torna il lockdown? La conferma dallo staff di Roberto Speranza

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Lunedì l’Italia sarà quasi tutta gialla ma a fine mese tornerà purtroppo arancione e rossa”. Parole pesantissime che La Stampa attribuisce ad alcuni membri dello staff di Roberto Speranza: secondo loro a fine maggio gran parte del territorio nazionale tornerà nella morsa del Covid per via delle riaperture graduali che sarebbero troppo avventate. Ma ormai l’ala chiusurista che un tempo dominava il Comitato tecnico scientifico e spalleggiava il ministro della Salute in tutto e per tutto è divenuta minoranza: gli aperturisti hanno preso il sopravvento, con Mario Draghi a fare da bilancia tra queste due anime. 

 

 

Il “rischio calcolato” citato dal premier per far ripartire il Paese non convince però gli scienziati di punta del Cts della prima ora, come li definisce La Stampa: “Meglio riaprire un po’ più tardi che farlo prima per richiudere dopo”, è il senso del loro discorso. Chiaramente avrebbero spostato avanti di almeno un mese le riaperture che avverranno a partire dal 26 aprile. “Non perché ne facciano una questione personale con baristi e ristoratori - si legge sul quotidiano diretto da Massimo Giannini - ma perché i numeri che fanno da faro alla scienza epidemiologica dicono che con questi tassi di copertura vaccinale non solo possono riprendere a galoppare i contagi ma anche ricoveri e morti”. 

 

 

Inoltre, sempre secondo La Stampa, sulla scrivania del ministro Speranza ci sarebbero due grafici allarmanti: uno mostra l’effetto-scuola sui contagi a settembre (+343% nella prima settimana, +176% a fine mese); l’altro testimonia l’effetto delle chiusure sul calo dei contagi (-63,9% con le zone rosse adottate da inizio 2021). Come andrà a finire? Lo dirà solo il tempo, ma il pericolo di dover richiudere di nuovo tra un mese è concreto. 

 

 

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