Tre pass per spostarsi tra regioni e andare in vacanza. L'articolo 10 della bozza di decreto del governo introduce il sistema delle certificazioni verdi, ovvero i documenti normalmente rilasciati a chi fa il vaccino o il tampone, o anche a chi ha avuto il covid, da piegare e portarsi sempre dietro. In attesa . Insomma, prima che venga messo a punto un pass digitale unico bisogna procurarsi i certificati che provano "lo stato di avvenuta vaccinazione contro il Sars-CoV-2 o guarigione dall'infezione, ovvero l'effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2". Inoltre devono "essere riconosciuti dall'autorità sanitaria ed effettuati da operatori sanitari". Non vengono presi in considerazioni i test con prelievo salivare, che ancora non sono autorizzati dal ministero e nemmeno quelli fai-date.

DiMartedì, Maria Rita Gismondo e il rischio varianti: "Al Sacco un caso di nigeriana, il vaccino non funziona"
"Stiamo correndo un grosso rischio". La virologa Maria Rita Gismondo, collega di Massimo Galli all'ospedal...Per quanto riguarda le vaccinazioni, riporta La Repubblica, la certificazione deve essere rilasciata quando è stata fatta la seconda dose, oppure anche solo la prima se il vaccino è quello di Johnson& Johnson o se la persona ha già avuto il Covid. E vale per sei mesi. Viene rilasciato dalla struttura dove avviene la somministrazione e finisce nel fascicolo sanitario elettronico della persona.
Anche la certificazione di avvenuta guarigione dura 6 mesi e può farla il medico di famiglia o il pediatra. Se la persona si ammala di nuovo ovviamente il documento non ha più valore.
Per quanto riguarda i tamponi, vale invece 48 ore ed è rilasciato dalle strutture che fanno gli esami, sempre in cartaceo o digitale, o ancora dal medico di famiglia.

Dl Covid, "certificazione verde" e visite a casa: ecco cosa cambia dal 26 aprile, le prime indiscrezioni
Iniziano ad emergere diverse indiscrezioni sulla bozza del decreto legge sul Covid che sarà oggetto di discussion...Chi prova a contraffare rischia grosso. Il decreto rinvia alle sanzioni previste dagli articoli del codice penale sulle varie tipologie di falso del pubblico ufficiale o del privato che producono documenti contraffatti o alterati. Le pene di reclusione indicate dal codice sono aumentate di un terzo. "Se la certificazione verde Covid-19 contraffatta o alterata è utilizzata per svolgere attività o compiere spostamenti vietati ai sensi del presente decreto, si applicano anche le relative sanzioni amministrative", da 400 a 3mila euro.
Infine, le certificazioni rilasciate dagli Stati membri dell'Unione europea sono considerate equivalenti a quelle italiane, quindi permettono di circolare nel nostro Paese. Le disposizione italiane saranno valide finché non entrerà in vigore il "green pass" europeo, un documento informatico che dovrebbe essere pronto a fine giugno.
