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Brescia, pranzo illegale tra dirigenti e impiegati pubblici. Non solo Covid, orrore nel piatto: blitz dei carabinieri

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Un pranzetto illegale e horror. E' quello che hanno scoperto i carabinieri forestali quando venerdì 16 aprile sono entrati nella sede della Comunità montana di Valle Trompia a Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia. Beccati in flagranza, riporta il Corriere della Sera, c'era chi faceva finta di nulla e chi nascondeva sotto la tavolata imbandita una padella ancora piena di uccellini pronti per essere serviti ai commensali: 65 esemplari protetti (tre a testa circa): tutti fringillidi, oltre a una peppola e due frosoni, particolarmente tutelati dalle normative di riferimento. Tutti finiti sotto sequestro.

 

 

I commensali erano oltre una ventina tra dirigenti e impiegati pubblici dell'ente sovracomunale che probabilmente avevano organizzato il banchetto con un giro di email. La segnalazione è arrivata alle forze dell'ordine per un potenziale assembramento illegale viste le disposizioni anti Covid e anche per il sospetto che il menù fosse a base di fauna protetta.

Uno dei presenti, munito di regolare licenza di caccia, ha alzato la mano e si è preso tutta la colpa: "Sono stato io, quegli uccellini li ho portati tutti io". L'uomo, reo confesso, è stato quindi denunciato per violazione della Legge anti caccia, la numero 157 del 1992, che punisce non solo l'abbattimento delle specie protette, ma anche la loro eventuale ricettazione.

 

 

Le reazioni alla vicenda non si sono fatte attendere. Anche perché si è verificata in una sede istituzionale e vede coinvolti impiegati e dirigenti pubblici. Il presidente della Comunità montana, Massimo Ottelli, è stato durissimo: "Sono dispiaciuto e rammaricato" e si è detto "pronto ad adottare i provvedimenti disciplinari previsti in base alle specifiche responsabilità accertate dalle verifiche in corso". 

 

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