Ciro Grillo indagato per stupro, le carte: "Ragazza costretta a bere e avere rapporti, "no, sesso di gruppo consenziente"
"Violenza sessuale", "no, sesso consenziente". Ciro Grillo, figlio di Beppe, il comico e fondatore del M5s, è indagato assieme ad altri tre amici della "Genova bene" per aver "costretto ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno", e costretto "a bere mezza bottiglia di vodka", una studentessa italo-svedese, S.J., di 19 anni, nella notte tra il 15 e il 16 luglio del 2019, nella villa in Costa Smeralda di proprietà di Grillo. L'Adnkronos ha pubblicato l'atto di accusa della Procura di Tempio Pausania (Sassari) a carico dei quattro ragazzi. Come si legge nelle carte della Procura "il residence è stato individuato grazie a un selfie scattato" dalla giovane ragazza ed "è riconducibile a Beppe Grillo". "Non c'è stata violenza sessuale, ma sesso consenziente" ha ripetuto più volte Ciro Grillo, davanti al Procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, durante l'interrogatorio che si è tenuto in gran segreto giovedì sera 15 aprile.
Nel novembre scorso il magistrato ha chiuso le indagini e ha messo gli atti a disposizione della difesa. Nei giorni scorsi sono stati ascoltati gli altri tre indagati dell'indagine, tenuta top secret. Giovedì sera è toccato, invece, al giovane Ciro Grillo. Intanto, il termine sta per scadere e la Procura sta decidendo in queste ore se chiedere il rinvio a giudizio per Grillo junior e i suoi tre amici. La Procura sarebbe orientata a chiedere il processo per i quattro ragazzi perché secondo i magistrati non si trattò di "sesso consenziente" ma di "violenza sessuale di gruppo".
L'inchiesta è a carico di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. I quattro, nel luglio del 2019, erano in vacanza in Costa Smeralda. La notte del 16, come poi ha raccontato una ragazza di 19 anni, si sarebbero resi responsabili di stupro di gruppo. A loro carico ci sarebbero anche alcune fotografie che i consulenti della Procura hanno trovato sui cellulari e qualche intercettazione. La ragazza, che è difesa dall'avvocato Giulia Bongiorno, è stata più volte dagli inquirenti e ha raccontato, fin nei minimi particolari, quanto sarebbe accaduto in quella notte.
I magistrati in quasi due anni di indagini hanno anche messo sotto controllo i telefoni non solo dei ragazzi ma anche di Parvin Tadjik, madre di Ciro Grillo e moglie del comico. La donna, sentita dai pm, ha sempre raccontato che quella sera dormiva nell'appartamento accanto a quello in cui si sarebbe consumata la violenza, dicendo di non essersi accorta di niente.
Il procuratore Capasso e la sostituta Laura Bassani, hanno inserito nel fascicolo le immagini ritrovate nei telefoni che, secondo l'accusa, mostrerebbero gli abusi anche ai danni della seconda ragazza che dormiva. E adesso, a giorni, è atteso il deposito della richiesta di rinvio a giudizio negli uffici del gup del piccolo Tribunale di Tempio Pausania, guidato dal magistrato napoletano Giuseppe Magliulo.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quella notte Ciro Grillo e i suoi tre amici avevano trascorso la serata al Billionaire. Poi, quasi all'alba, lasciarono il locale con due giovani studentesse milanesi. Le ragazze avevano seguito i quattro giovani nella villa di Beppe Grillo in Costa Smeralda. Solo che su quello che è accaduto dopo ci sono diverse versioni. La ragazza ha raccontato di essere stata stuprata, dopo che l'amica si era addormentata, di essere stata costretta a un rapporto sessuale con uno dei ragazzi e poi di essere stata stuprata anche dagli altri tre. Ma la versione fornita dai giovani rampolli è del tutto diversa. Hanno raccontato che il rapporto di gruppo con la giovane c'era stato ma che era stato "consenziente". Tanto che nei giorni seguenti ci sarebbero stati scambi di messaggi con i ragazzi.
La denuncia è avvenuta solo successivamente, quando la ragazza era tornata a casa a Milano. Ora spetta alla Procura decidere se chiedere o meno il rinvio a giudizio.