AstraZeneca, il Lazio fa per conto suo: "Anche agli under-60, ma su base volontaria"
"Quando avremo esaurito le classi di età over 60, daremo su base volontaria AstraZeneca anche a chi è più giovane": così l'assessore alla Salute del Lazio, Alessio D'Amato, indica la strada che la Regione intende percorrere d'ora in poi. Una strada contraria alle indicazioni dell'Aifa. Qualche giorno fa, infatti, in Italia - così come in Germania - è stato raccomandato un uso preferenziale di AstraZeneca sopra i 60 anni, dopo i sospetti casi di trombosi seguiti a iniezioni in persone con un'età inferiore ai 60 anni.
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Il Lazio ha pensato a questo percorso alternativo dopo aver registrato un 10% di rinunce alla somministrazione del vaccino anglo-svedese. La Regione, in particolare, ha ipotizzato di iniettare le dosi di quel farmaco anche agli under 60, a partire dai cinquantenni, ma su base volontaria e solo quando saranno state vaccinate tutte le classi di età superiori. "Non possiamo certo rischiare, in una pandemia per la quale in Italia muoiono ogni giorno 400-500 persone, di lasciare nei frigoriferi i vaccini", ha ribadito D'Amato in un'intervista al Messaggero.
La percentuale di chi rinuncia ad AstraZeneca nel Lazio è comunque inferiore a quella di altre Regioni. In Calabria, per esempio, come riporta il Post, è stato utilizzato solo il 36 per cento delle dosi del vaccino a disposizione. Ma la situazione è grave anche in Sicilia, dove il caos comunicativo sugli effetti collaterali del vaccino ha creato ancora più danni. Il presidente della Regione Nello Musumeci, infatti, ha fatto sapere che "su 100 persone, 80 dicono no".
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