AstraZeneca, a rischio 34 milioni di dosi. Retroscena: scontro al vertice tra Roberto Speranza e i governatori
"AstraZeneca per gli over 60". Sono da poco passate le nove di sera e le parole di Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, generano il caos. L'Italia è stata chiamata a decidere se e come somministrare il vaccino anti-Covid dai "possibili" legami con le trombosi e questa è stata la risposta del ministero della Salute. "All'inizio ci avete detto che AstraZeneca non poteva essere somministrato agli anziani. Poi ci avete detto che andava bene per tutti. Ora ci dite non può essere iniettato a chi ha meno di 60 anni... ma come pensate che possiamo spiegare tutto questo ai nostri cittadini?", è la domanda che si fa avanti durante riunione tra il governo, il Commissario straordinario e i presidenti delle Regioni.
"Uso preferenziale per gli over 60". Locatelli su AstraZeneca: cosa cambia dopo il responso dell'Ema
Sì perché il responso dell'Ema su AstraZeneca arrivato dopo un temporaneo stop non ha solo diminuito la fiducia. L'ammissione di alcuni seppur rari casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino anglo-svedese ha messo a rischio ben 34 milioni di dosi. "Abbiamo 8-9 settimane di autonomia", ha spiegato il ministro Roberto Speranza nel faccia a faccia riportato da Repubblica. A giugno si porrà il problema di come vaccinare chi ha meno di 60 anni, ai quali fino ad oggi si prevedeva di destinare una buona parte dei 34 milioni di dosi AstraZeneca.
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Le alternative ci sono, ma sono tutt'altro che certe. Le 26 milioni di dosi Johnson & Johnson potrebbero giungere a destinazione fuori dalla tabella di marcia. "Diteci come e quando avremo gli altri vaccini, ditecelo subito", è sbottato Luca Zaia. A seguire lo sfogo del governatore del Veneto anche Michele Emiliano: "Da noi circa una dose su due di AstraZeneca viene rifiutata. Con questo modo confuso di comunicare dell'Ema (Agenzia europea del farmaco, ndr), andrà sempre peggio". Invani i tentativi del commissario Francesco Paolo Figliuolo di riportare un po' di calma: "Ad aprile ci potranno essere consegne superiori del 15-20 per cento rispetto alle previsioni". Ma a crederci, visto l'andazzo, sono ancora in pochi.