AstraZeneca, il dossier del'Ema: "Nesso tra il vaccino e i casi di trombosi rare sotto i 50 anni"
Aveva detto solo una settimana fa che "non è provato il rapporto di causa-effetto tra i casi di trombosi e la vaccinazione", ma ora Ema, alla luce delle ultime verifiche di farmacosorveglianza su AstraZeneca, ha cambiato idea: il nesso esiste, solo non è chiaro quale sia il meccanismo", rivela il Messaggero. Certo, dato che sono eventi molto rari, il rapporto rischi-benefici continua a essere favorevole all'uso del vaccino anti-Covid: in Italia mediamente ogni giorno muoiono 400-500 persone per questa malattia e altre 200-300 finiscono in terapia intensiva.
Intanto la Germania ha deciso di utilizzare AstraZeneca solo per gli over 60, perché c' è una costante nei casi di reazioni avverse gravi segnalati: riguardano di solito chi ha meno di cinquant' anni (ma ce ne sono anche tra i 50 e i 60) e l' 80 per cento sono donne.
La Gran Bretagna ha confermato di avere verificato 30 casi di coaguli del sangue su un totale di 18 milioni di dosi, sempre quindi in una percentuale molto bassa. Ma secondo Channel 4 News, però, anche le autorità sanitarie britanniche ora stanno pensando di introdurre dei limiti di età, escludendo i più giovani dall'uso di AstraZeneca.
Il Prac (comitato per la sicurezza) di Ema, una settimana fa aveva spiegato che stava proseguendo la "revisione in corso di casi molto rari di coaguli di sangue insoliti associati a un basso numero di piastrine". Ed era stato annunciato: "Sulla base di tutti i dati attualmente disponibili il comitato di farmacovigilanza dell'Agenzia europea del farmaco Ema, il Prac, dovrebbe emettere una raccomandazione aggiornata sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca durante la sua riunione plenaria di aprile, in programma dal 6 al 9".
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Quindi oggi gli scienziati decideranno come stilare "una raccomandazione aggiornata" in seguito ai dati raccolti e al contributo di "esperti esterni indipendenti con una gamma di specialità mediche, inclusi ematologi, neurologi ed epidemiologi". Emer Cooke, direttore di Ema, sostiene che "gli esperti non sono riusciti ad identificare fattori specifici di rischio, inclusi età, genere o un passato di precedenti di disordini della coagulazione, per questi eventi molto rari" ma un rapporto causa-effetto c'è. Per quanto questi casi siano rari, bisognerà comprendere se sono riconducibili al prodotto AstraZeneca o alla tipologia dei vaccini a vettore virale.