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Spionaggio, i video che incastrano Walter Biot. Per il gip è "un traditore senza scrupoli"

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L’ordinanza del gip di Roma ha descritto Walter Biot come un “traditore senza scrupoli” e di “estrema pericolosità”, che ha venduto documenti segreti per trarre profitto. L’ufficiale della Marina Militare è stato arrestato in flagranza nella serata di martedì 30 marzo, subito dopo aver consegnato ad un addetto dell’ambasciata russa documenti riservati in cambio di cinquemila euro. Un’attività che il giudice ha definito né sporadica né isolata: per il momento Biot si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il suo avvocato ha definito tutta la situazione uno sbaglio commesso “in un momento di profonda crisi personale, familiare ed economica, anche a causa delle gravi condizioni di salute della figlia”. 

 

 

Sebbene la difesa di Biot sostenga che il passaggio di documenti ai russi “non ha messo in alcun modo a repentaglio la sicurezza dello Stato”, le prove contro di lui sono piuttosto pesanti: sono infatti almeno tre i video registrati con una telecamera nascosta tra il 18 e il 25 marzo, tutti ritraggono l’ufficiale di Marina mentre è intento a fotografare, nella stanza del suo ufficio, il monitor del computer con documenti classificati. La telecamera era stata piazzata dallo Stato Maggiore della Difesa che si era insospettito per il comportamento di Biot. 

 

 

Il primo video risale al 18 marzo, il secondo al 23 e il terzo a 25: quindi nel giro di una settimana sono stati diversi i documenti riservati che sono finiti nelle mani dei russi. “Questo incidente suscita profondo dispiacere - ha dichiarato Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia - ma contiamo che non influisca negativamente sulle relazioni complessivamente costruttive tra i nostri paesi”. 

 

 

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