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Spionaggio, convalidato l'arresto di Walter Biot: "Frastornato e disorientato", ora rischia l'ergastolo

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Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto di Walter Biot, l’ufficiale della Marina Militare arrestato per spionaggio dai carabinieri del Ros, coordinati dalla Procura di Roma. L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere dinanzi al gip: non è stata accolta la richiesta di arresti domiciliari presentata dal suo legale. “Sono frastornato e disorientato, ma pronto a chiarire la mia posizione”, ha affermato Biot nel motivare la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere. Pur contestando la ricostruzione della vicenda, il militare ha chiesto tempo per raccogliere le idee e quindi poter affrontare l’interrogatorio. 

Tra l’altro potrebbe emergere un conflitto di giurisdizione, che avvierebbe un lungo iter procedurale: le indagini sono sì state a carico dei carabinieri del Ros, ma sulla vicenda ha aperto un’indagine anche la procura militare della capitale e quindi nei prossimi giorni è atteso un incontro tra i pm delle due procure per confrontarsi sulla competenza. I magistrati militari si aspettano che gli atti vengano trasmessi a loro, dato che si tratta di un ufficiale della Marina che avrebbe commesso dei reati di natura chiaramente militare. 

In attesa di capire chi si occuperà di giudicare il caso, di certo c’è che Biot, se riconosciuto colpevole, rischia condanne molto pesanti: l’articolo 86 del codice penale militare prevede la pena dell’ergastolo per chi “rivela, nell’interesse di uno Stato estero, notizie concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato e che devono rimanere segrete”. L’articolo 88, invece, prevede almeno 20 anni di carcere nel caso di un militare che “allo scopo di darne comunicazione anno Stato estero, si procura notizie concernenti la forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato e che devono rimanere segrete”. 

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