Spionaggio, ufficiale della Marina italiana arrestato a Roma: segreti militari, Russia e soldi, come e con chi lo hanno colto in flagrante
Un clamoroso caso di spionaggio internazionale coinvolge un militare italiano a Roma. Martedì sera i carabinieri del Ros hanno fermato un ufficiale della Marina militare e un ufficiale delle Forze Armate russe di stanza nel nostro Paese: il capitano di fregata è accusato di spionaggio politico-militare e rivelazione di segreto. L'operazione condotta da Aisi (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna) e Stato Maggiore della Difesa è stata un vero e proprio blitz, avvenuto in occasione di un incontro tra i due sospettati, che sarebbero stati sorpresi in flagranza di reato, subito dopo la cessione di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano in cambio di una somma di denaro. Il militare italiano è stato arrestato, mentre la posizione del russo è ancora vincolata al suo status diplomatico.
Repubblica, riportando la notizia, ricorda come l'ultimo caso simile di controspionaggio in Italia risalga addirittura al 1989, negli ultimi mesi di Guerra Fredda prima della Caduta del Muro di Berlino e della fine dei due blocchi contrapposti, Nato in occidente e Patto di Varsavia oltre la cosiddetta Cortina di Ferro. E l'Italia, geograficamente, a fare da tesissimo confine. tra la superpotenza americana e quella sovietica. All'epoca, i russi erano interessati ai documenti della Oto Melara di La Spezia, storica azienda bellica impegnata nella produzione di cannoni e mezzi corazzati, e di una azienda triestina che produceva un sistema di comunicazioni della Nato. La vicenda fece scalpore perché i tre stranieri coinvolti, due presunti agenti del Kgb e un presunto agente dei servizi segreti bulgari, e un ex carabiniere italiano, disertarono fuggendo a Sofia ed evitando così gli arresti.
L'Italia resta comunque terreno della battaglia sotterranea dei servizi segreti di mezzo mondo. Solo lo scorso agosto, a Napoli, un tenente colonnello francese in servizio nel comando Nato è stato arrestato con l’accusa di aver collaborato sempre con la Russia, molto attiva in quello che storicamente riesce meglio a Mosca.