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Vaccino, i magistrati: dosi alla categoria o niente processi. Matteo Salvini: "Modello-Palamara, una vergogna"

 Toghe

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Il vaccino è riuscito nell'arduo intento di mettere d'accordo tutte le correnti della magistratura. I giudici hanno infatti votato all'unanimità un documento in cui chiedevano di essere inseriti tra gli aventi diritto alla somministrazione contro il Covid. In caso contrario - è l'ultimatum che suona più come una minaccia - stop all'attività. Dopo un iniziale "no", le toghe sono passate direttamente ai fatti: "L'Amn - si legge nella nota della giunta - invita i dirigenti degli uffici giudiziari, con la sollecitudine che la gravità del momento richiede, ad adottare, a tutela della salute, energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici, senza escludere, nei casi più estremi, anche la sospensione dell'attività giudiziaria non urgente".

 

 

Poi l'accusa al governo reo - a loro dire - di considerare "il servizio giustizia con carattere di minore priorità rispetto ad altri servizi essenziali già sottoposti a vaccinazione. Tale decisione, oltre a destare disagio e sconcerto per la totale sottovalutazione dell'essenziale e improcrastinabile servizio giustizia, appare in assoluta antitesi con gli obiettivi di riduzione dei tempi dei processi imposti dall'Ue e richiamati dalla ministra Cartabia". In caso di mancato via libera, ecco che i magistrati sono pronti alla guerra e, "ove dovessero inspiegabilmente mancare interventi normativi - che l'elevato e prevedibile numero di contagi e di vittime tra gli operatori di giustizia impongono - limitare l'attività giudiziaria". 

 

 

Una richiesta che ha mandato su tutte le furie Matteo Salvini. "Il modello Palamara anche per farsi vaccinare prima? Una vergogna", ha commentato su Facebook mentre la voce del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto si è già fatta sentire: "La preoccupazione è comprensibile e legittima. In questa scia, non posso che assicurare e confermare che il servizio giustizia certamente non è da meno rispetto ad altri servizi essenziali". 

 

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