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Coronavirus, le sette regioni condannate a un nuovo lockdown: quali saranno zona rossa. Il caso-Veneto, la rabbia di Zaia

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Lombardia e Valle d’Aosta in rossoLazio e Toscana in arancione. Questo è quello che dovrebbe decidere domani il governo con la nuova ordinanza in vigore da lunedì 29 marzo. "Le proiezioni che abbiamo è di un Rt ai limiti della zona arancione e abbiamo una incidenza ancora intorno ai 250 casi ogni 100mila abitanti. Le legge prevede che questi parametri debbano rientrare sotto soglia per cambiare zona, stiamo aspettando con ansia le attribuzione dei parametri", ha intanto annunciato il governatore del Veneto Luca Zaia che spinge per il passaggio in arancione. "Siamo a 248 nuovi casi su 100mila abitanti e abbiamo un Rt di 1,09-1,10, quindi siamo in zona arancione", ha dichiarato inoltre il governatore della Toscana Eugenio Giani che dovrebbe, più del Veneto, passare dal rosso all'arancione.

Le regioni che rimarranno in zona rossa dovrebbero essere la Campania, Friuli Venezia Giulia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte, la Provincia di Trento, le Marche, la Lombardia e la Puglia, mentre il Lazio potrebbe cambiare colore. Intanto è da ricordare che dal 3 al 5 aprile tutta Italia tornerà in rosso per evitare gli spostamenti durante le festività pasquali. Nelle zone arancioni rimangono chiusi bar e ristoranti, aperti parrucchieri e centri estetici, i negozi. Si può circolare all’interno del Comune. Nelle zone rosse i negozi sono chiusi - tranne quelli inseriti nella lista dei codici Ateco che consentono l’ingresso al pubblico come servizi essenziali — chiusi bar e ristoranti, anche i parrucchieri e i centri estetici. Vietato uscire di casa se non per comprovate esigenze.

Nel frattempo il  governo starebbe già pensando di prolungare le restrizioni per un altro mese, con una proroga delle zone rosse e arancioni (niente zone gialle) fino al 3 maggio, con un calendario di aperture da stilare in base all’andamento della curva epidemiologica. L’unica riapertura riguarderebbe le scuole, almeno le classi fino alla prima media, come annunciato da Mario Draghi.

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