Caos vaccini in Lombardia, dimissioni in blocco per il cda di Aria: "L'errore zero è impossibile"
Hanno dato le dimissioni in blocco i componenti del Cda di Aria, la società finita sotto accusa per i disagi che si sono verificati in Lombardia nella campagna vaccinale, come richiesto lunedì 22 marzo dal presidente della Regione, Attilio Fontana. Lorenzo Gubian sarà da oggi 25 marzo amministratore unico e dg di Aria "fino all'approvazione del bilancio", come ha lui stesso spiegato in Commissione al Pirellone. E a chi gli chiedeva se potesse conservare i due ruoli, ha replicato: "Mi risulta che le due posizioni siano compatibili. Conservo i due ruoli, e poi non è una decisione che spetta a me".
Ora tocca a Pfizer? "Stop alla somministrazione del vaccino": la pesantissima decisione di due Paesi
A proposito delle difficoltà riscontrate dalla centrale acquisti lombarda, il manager di Aria ha sottolineato che "l'errore zero è impossibile con questi numeri, stiamo lavorando per migliorare". E gli errori della campagna vaccinale in Lombardia, di cui Aria gestiva le prenotazioni, "possono capitare su 1,3 milioni di eventi". Gubian, dati alla mano, ha quindi rivendicato che in Lombardia siano state vaccinate comunque 1,3 milioni di persone: "Siamo partiti con tempi compressi in un sistema che si è ampliato tantissimo su un livello di complessità elevato sin dall'inizio. Se si fa una proporzione tra Lombardia e Lazio si vede che non siamo molto distanti, se guardiamo i volumi trattati a oggi. E siamo in crescita come capacità di fuoco giornaliera". Ovviamente, ha ammesso, "ci sono stati dei disguidi, che non vogliamo nascondere. Disguidi nella raccolta e nella configurazioni delle agende".
Video su questo argomentoAiuto, Speranza vuol chiuderci in casa fino al Primo maggio. Guarda il video
Quindi ha chiarito che sulla modalità di prenotazioni del vaccino in Lombardia all'inizio "l'idea è stata quella di andare a invito, una decisione maturata perché altrimenti si generava un click day con arrivi centellinati di vaccini". "Quello che al momento non era noto", ha concluso, "era il numero di centri vaccinali e ambulatori che avrebbero dovuto gestire, a oggi più di 200 centri vaccinali attivi, senza contare le Rsa e diverse migliaia di ambulatori. Raccogliere e configurare agende di un sistema così complesso ha portato a errori materiali".