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Coronavirus, l'omelia di un parroco contro il vaccino: "Pagano donne per abortire e usare i loro feti vivi"

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I negazionisti e i no vax stanno diventando sempre più una minoranza in Italia da quando è scoppiata l’epidemia di coronavirus e si è fatta strada la convinzione che il vaccino è l’unico modo per tornare alla normalità. Il sondaggio Swg realizzato per il TgLa7 di Enrico Mentana ha documentato bene questo cambio di mentalità: a novembre 2020 il 37% degli italiani non voleva vaccinarsi, a marzo 2021 appena l’11%. Tra questi rientra sicuramente un parroco del cesenate che, nel corso di un’omelia durante la messa del 21 marzo nella parrocchia di San Rocco, ha fatto affermazioni molto gravi. 

 

 

Ma soprattutto prive di fondamento e di ogni logica, vere e proprie menzogne che hanno sconcertato i fedeli e non solo. In un video che è stato pubblicato sui social, il parroco parla di donne “pagate da aziende statali oppure private, non dalla criminalità organizzata, per farsi ingravidare e poi per abortire al quarto o quinto mese, così da utilizzare gli organi del loro feto vivo, fegato, cuore e polmoni, per la sperimentazione del vaccino anti-Covid”. 

 

 

Un pensiero davvero orrendo e fuori dal mondo, manifestato ai fedeli dal pulpito della chiesa. Ne è seguita un’ondata di sconcerto, oltre che la presa di posizione del vescovo di Cesena, Douglas Regattieri, che ha commentato condividendo la nota ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede dello scorso 21 dicembre: “Quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili è moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione”. 

 

 

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