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Giorgio Palù sui vaccini anti-Covid: "Il rischio mortalità non esiste, ecco quali sono i veri effetti collaterali"

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"I vaccini sono in grado di prevenire, oltre alla malattia, anche l'infezione neutralizzando l'agente patogeno. Sono un grande strumento di prevenzione specie in un momento come l'attuale in cui ancora non abbiamo, a parte gli anticorpi monoclonali, farmaci specifici anti-SARS-CoV-2" a parlare è il professor Giorgio Palù, nonché membro del Cts e presidente dell'Aifa, intervistato da Il Tempo. "I vaccini ogni anno salvano circa 2,5 milioni di vite umane" continua Palù "sarebbe fondamentale che avessimo vaccini per malattie pandemiche come l'AIDS, la malaria, la tubercolosi, che uccino alcuni milioni di persone all'anno, ancora di più di questa pandemia, ma non li abbiamo".

 

 

"L'aspettativa di vita media dell'uomo è significativamente cresciuta grazie ai vaccini. La vita media ai primi del Novecento, anche negli Stati Uniti, era intorno ai 50 anni e si moriva principalmente, in circa il 50% dei casi, per malattie infettive di cui ormai abbiamo perso il ricordo; difterite, tetano, morbillo, poliomelite, rosolia congenita, pertosse. Quindi ci sono ottime ragioni per vaccinarsi, se consideriamo che oggi esistono almeno una trentina di malattie che sono prevenibili grazie ai vaccini, che vengono somministrati 3 milioni di dosi di vaccini al giorno e che i vaccini sono i farmaci meno costosi e più sicuri" spiega il virologo.

 

 

Palù espone poi anche le differenze tra i vaccini disponibili ora contro il Covid-19: " Se vogliamo parlare dell'esempio del SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia COVID-19 ed in genere dei vaccini antivirali, ebbene abbiamo a disposizione tutte le piattaforme tecnologiche che sono state utilizzate da Jenner (lo scopritore del vaccino contro il vaiolo, 1796), Pasteur, Salk, Sabin, Hilleman fino ad oggi ed usate in campo infettivologico ed oncologico. Esse si basano su virus inattivati, virus vivi attenuati, proteine ricombinanti, DNA plasmidico, vettori virali geneticamente depotenziati e mRNA, la tecnologia questa più recente ed evoluta che, basata sulla biologia sintetica, ha permesso di avere a disposizione il primo allestimento vaccinale anti COVID-19 a distanza di 7-10 giorni dalla pubblicazione della sequenza del genoma virale".

 

 

Il presidente dell'Aifa si esprime anche riguardo agli effetti collaterali dei vaccini, che ad esempio nel caso di AstraZeneca, hanno portato ad un blocco europeo delle somministrazioni: "gli effetti avversi dei vaccini attuali possono essere vari: effetti locali, come gonfiore, dolore, arrossamento nel sito dell'inoculazione o effetti sistemici, quali febbre, cefalea, malessere, artralgia, tipi però di tutti i vaccini". "E il rischio mortalità?" viene chiesto al membro di Cts "Non esiste". 

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