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Open Arms. "contro Matteo Salvini sì e contro la mafia no". Lega, la bomba contro il sindaco Orlando e il comune di Palermo

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Il Comune di Palermo, retto dal sindaco Leoluca Orlando, ha chiesto di potersi costituire parte civile nel processo Open Arms che vede imputato per sequestto di persona l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Fonti della Lega però fanno notare un dettaglio non secondario. Lo stesso Comune di centrosinistra, a fine 2020, non aveva avanzato la stessa richiesta nel processo Cupola 2.0 che si era concluso con 46 condanne a boss e gregari di Cosa Nostra per racket e pizzo, riconoscendo risarcimenti alle parti civili. Si erano costituiti parte civile i comuni di Villabate, Ficarazzi e Misilmeri, ma non quello di Palermo. Il dubbio, dunque, viene spontaneo: c'è processo e processo? Oppure semplicemente ci sono i processi contro Salvini, il "nemico" che garantisce visibilità politica e mediatica, e quelli senza il leghista e magari da nascondere pure con qualche imbarazzo?


Per la cronaca, a titolo di risarcimento del danno, ai Comuni parte civile nel processo Cupola 2.0 sono stati riconosciuti 155mila euro di provvisionali. Poca cosa, forse, di fronte a 28 episodi estorsivi ricostruiti dai carabinieri e associazioni antiracket al centro dell'inchiesta, ma anche simbolicamente significativi. Eppure il sindaco Orlando e i partiti della sua giunta hanno pensato bene di non chiedere di rientrare tra gli enti offesi e danneggiati.

Nel frattempo, dal processo Open Arms in corso di svolgimento a Palermo, dall'aula filtra la versione fornita dall'avvocato della città di Barcellona, costituitasi parte civile contro Salvini, secondo cui il supporto della città alla ong Pro Activa "non era solo morale ma anche economico".

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