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Sicilia, terremoto sulla costa Etnea: attimi di terrore, dal vulcano al mare trema tutto

 L'Etna

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Trema tutto in Sicilia. Una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata registrata, questa mattina 19 marzo, alle 10.18, dalla sala operativa dell'Ingv-Oe di Catania davanti alla costa Ionica etnea. L'ipocentro dell'evento è stato localizzato nel tratto di mare compreso tra Acireale e Riposto a una profondità di tre chilometri. Al momento non si hanno segnalazioni di danni a cose o persone. Ma alla paura per l'Etna ormai da settimane tornato in attività, si aggiunge quella delle scosse di terremoto.

 

 

Intanto, è stato dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale e richiesto al Consiglio dei ministri lo stato di emergenza nazionale per 13 Comuni delle aree sommitali dell'Etna e per altri 30 Comuni dell'areale etneo. La Regione Sicilia lo ha deliberato sulla base della documentazione fornita dalla Protezione civile regionale sui danni e i rischi provocati da cenere e lapilli caduti durante tutti gli episodi parossistici registrati dal 16 febbraio. Il dirigente generale del dipartimento della Protezione civile, Salvo Cocina, è stato nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi urgenti.

 

 

La Regione, tramite lo stesso dipartimento, sta provvedendo a impegnare un milione di euro dal bilancio regionale, dopo averne già stanziati 600mila per reperire mezzi e affidare servizi aggiuntivi a quelli dei Comuni per lo spazzamento e la raccolta della cenere. Il 7 marzo soltanto si stima ne siano caduti 678mila metri cubi. Una valutazione completa dei danni è ancora in corso, ma sui costi di raccolta, rimozione e smaltimento delle ceneri è stata stimata una spesa complessiva di circa quindici milioni di euro.

Ancora non sono quantificabili, invece, secondo la Regione, i danni alle coperture degli edifici, ai sistemi di smaltimento delle acque e alle attività agricole: si ritengono comunque superiori ai dieci milioni di euro. La Protezione civile regionale, inoltre, in linea con le preoccupazioni del presidente Nello Musumeci, ha evidenziato un potenziale rischio per la salute dovuto alla polverizzazione della cenere vulcanica se non raccolta tempestivamente.

 

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