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Coronavirus, Andrea Crisanti tra le firme di un documento dell'Iss, ma lui smentisce: "Non ne so nulla"

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C’è anche Andrea Crisanti tra le firme del documento dell’Istituto superiore di sanità che spiega a medici e infermieri come fare i tamponi. Si tratta di un vademecum diffuso tra aprile e maggio dell’anno scorso e firmato, tra gli altri, anche dal celebre virologo dell’università di Padova. Peccato, però, che Crisanti non ne sappia nulla. Contattato dal Giornale, l’esperto ha rivelato di non aver mai firmato alcun documento dell’Iss. “Non ho mai partecipato ad alcuna riunione né alla stesura dei documenti”, ha chiarito.

 

 

 

Dunque un rapporto dell’Iss, pubblicato ufficialmente sul sito, cita come componente del gruppo di lavoro uno scienziato che sostiene di non saperne nulla. E non solo. Pare, infatti, che l’Istituto abbia realizzato non uno, ma ben tre documenti sul prelievo dei tamponi, uno diverso dall’altro e – come riporta il Giornale - con indicazioni sbagliate o contrastanti. Se ne parlava già l’anno scorso, quando Gaetano Libra, otorinolaringoiatra dell’Ospedale Maggiore di Bologna, fece notare che in una delle versioni del report si indicava “una posizione verticale obliqua del tampone, anziché orizzontale rivolta in direzione del canale uditivo, come dovrebbe essere". Una posizione con cui si rischia non solo di non raggiungere la zona dove va ricercato il virus, ma anche di provocare "lesioni al cervello e al bulbo olfattivo”.

 

 

 

Ma gli errori non finiscono qui. Come fa notare il Giornale, il primo scivolone risale al 7 aprile, quando - stando al report - bisognava invitare il paziente a “piegare la testa all’indietro” e strofinare solo “le zone tonsillari”. Nella revisione del 17 aprile, però, si dice che bisogna andare a toccare anche la “zona retro-tonsillare”; mentre il 29 maggio scompare l’indicazione a inclinare il capo.

 

 

 

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