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AstraZeneca, l'autopsia sull'insegnante di Biella: "Infarto improvviso". Nessuno trombo né legame col vaccino

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Un infarto, ma nessun trombo come avevano evidenziato invece le autopsie dei precedenti casi di morte post vaccino, come per esempio il decesso accaduto in Sicilia. Potrebbe essere stato così soltanto un arresto cardiocircolatorio ad aver ucciso Sandro Tognatti, l’insegnante di 57 anni di Cossato, in provincia di Biella morto domenica mattina, dopo essere passate 14 ore dall'assunzione del vaccino AstraZeneca, mentre si trovava sul letto della sua mansarda.

Durante l’autopsia, in presenza di un consulente della famiglia, non è stata trovata alcuna "causa macroscopica per ricollegare la morte alla vaccinazione che l’insegnante di musica aveva ricevuto sabato pomeriggio nel centro vaccinale di Candelo", scrive il Corriere della Sera. Sul cuore e sugli altri organi vitali presi in considerazione dall’esame, non sono stati scoperti altri problemi. Non ci sono quindi segni evidenti che stabiliscano che il decesso possa essere avvenuto per la somministrazione del vaccino, sospeso in Italia in via precauzionale. Ora toccherà agli esami istologici, risultati nei prossimi giorni, per avere altre informazioni. L’ipotesi è che sia stato un attacco cardiaco improvviso.

"Mio marito credeva nel vaccino. Lo aveva richiesto perché diceva che quella sarebbe stata l’unica strada per uscire da questa emergenza. E in cuor mio lo credo anche io", ha detto Simona Riussi la moglie di Sandro. "Spero ci sia chiarezza così da poter andare avanti con le vaccinazioni dei docenti. È molto importante", ha concluso.

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