Pier Luigi Bartoletti, medico di medicina generale e coordinatore delle Uscar (Unità speciali di continuità assistenziale regionale) racconta al Corriere delle Sera il modo in cui ha dovuto disdire gli appuntamenti vaccinali, in seguito al blocco della somministrazione con il siero AstraZeneca: "la notizia è arrivata nel pomeriggio come una doccia fredda. Ho chiamato direttamente l'assessore per chiedere conferma. Ma fuori la porta del mio studio avevo già dieci pazienti in attesa". Per rimediare, il medico dice di aver scherzato con i suoi assistiti proponendogli due tamponi al posto del vaccino.
AstraZeneca, il sospetto sul vaccino e i morti: "Sindrome rara, porta a coagulazione del sangue e trombosi cerebrali"
Vaccino AstraZeneca e morti per trombosi, verrano passate al setaccio le cartelle cliniche per capire se il nesso &egrav...Le reazioni dei pazienti sarebbero state diverse, chi l'ha presa bene, chi meno: "uno di loro ha fatto testamento. E me lo ha anche andato" ha detto Pier Luigi Bartoletti sconsolato. Sconsolata anche la docente di Economia alla Statale Giovanna, che ha ricevuto la notizia del blocco direttamente al Centro vaccinale: "Il mio slot per l'iniezione era alle 17 e 5 quindi fra i primi del pomeriggio. Mi hanno lasciato un comunicato in cui il Pat (Pio Albergo Trivulzio) dice che provvederà a ricontattarmi appena il vaccino sarà disponibile. Ho visto il personale dispiaciuto" ha detto la docente.
Astrazeneca, Mario Draghi e il retroscena sullo stop: "Se lo fa Germania". Lo sconcerto dei ministri, cosa c'è dietro
Lo stop alla vaccinazione con AstraZeneca in Italia è stato deciso a Berlino? Più di un sospetto: secondo ...Riguardo alla domanda se fosse preoccupata di ricevere il vaccino AstraZeneca, la professoressa risponde: "Per niente, credo che ogni vaccino abbia fatto la sua sperimentazione e che le percentuali di problemi siano davvero minime visti i numeri" "Se ci stanno vaccinando è per far ripartite le lezioni in presenza, soprattutto per le matricole; inoltre spero che questo sia davvero uno stop breve. Abbiamo bisogno che la campagna corra veloce per il bene di tutti: è l'unica arma che abbiamo contro il coronavirus" conclude la docente universitaria. Gli studenti della maggior parte delle università italiane sono ormai lontani dalle aule da un anno, le lezioni a distanza hanno fatto emergere i non pochi limiti dell'insegnamento telematico.