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AstraZeneca, Aifa solo venti ore prima dello stop in tutta Italia: "Allarmismo ingiustificato", cortocircuito sul vaccino

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"Stop alla somministrazione di AstraZenaca in tutta Italia", "Allarmismo ingiustificato, AstraZeneca è sicuro": le due dichiarazioni, molto diverse tra loro, sono state fatte dall'Aifa, Agenzia italiana del farmaco, a poche ore di distanza l'una dall'altra. Il siero dell'azienda anglo-svedese, infatti, prima è stato considerato affidabile e dopo una ventina di ore si è deciso di vietarne l'utilizzo su tutto il territorio nazionale. Ne viene fuori una comunicazione schizofrenica che non lascia spazio alla chiarezza. Il vaccino di AstraZeneca è sicuro oppure no?

 

 

 

Risale a ieri sera, intorno alle 20, il comunicato con cui l'Aifa ha voluto rassicurare i cittadini sul farmaco in questione: "I casi di decesso verificatisi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca hanno un legame solo temporale. Nessuna causalità è stata dimostrata tra i due eventi. L’allarme legato alla sicurezza del vaccino AstraZeneca non è giustificato". Parole chiare che hanno messo a tacere chi aveva dubbi sull'affidabilità del vaccino. Tuttavia, la decisione che l'Aifa ha preso a distanza di qualche ora va in forte contraddizione con la nota diramata per tranquillizzare la popolazione.

 

 

 

Dopo la scelta della Germania di bloccare la somministrazione di AstraZeneca, anche l'Aifa in Italia ha preso, inspiegabilmente, la stessa decisione. Una decisione che molti fanno fatica a comprendere viste le rassicurazioni precedenti. La notizia ha sorpreso tutti e in molti commentano in maniera scettica sui social. Qualcuno scrive: "Ormai si è generata confusione e diffidenza nei cittadini". Qualcun altro, invece, chiede all'Aifa quali sono i dati sulla base dei quali si è deciso di bloccare la vaccinazione con AstraZeneca. Intanto fonti del ministero della Salute fanno sapere che la decisione della sospensione del vaccino, per ragioni precauzionali, da parte di Aifa è stata assunta dopo un colloquio tra Mario Draghi e Roberto Speranza, che durante la giornata ha avuto colloqui con i ministri della Salute di Germania, Francia e Spagna.

 

 

 

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