Vaccino AstraZeneca, crollo delle prenotazioni e disdette. Covid, la situazione sta precipitando
Dopo la decisione dell'Agenzia nazionale del farmaco di bloccare per precauzione il lotto di vaccini di AstraZeneca - il cui codice "ABV2856" risulta essere il minimo comun denominatore legato alla morte sospetta di tre persone a cui è stato somministrato il siero -, l'obiettivo del governo è scongiurare l'effetto psicosi fra la popolazione e un eventuale duro colpo al piano nazionale di inoculazione anti-Covid. Lo stop a ogni forma di allarmismo è giunto direttamente dall'Oms che ha sottolineato come «non c'è alcun motivo per smettere di usare quel tipo di vaccino». Ieri, chiamato in causa anche dall'opposizione sul fronte AstraZeneca, è stato lo stesso Mario Draghi a rassicurare: il parere dell'Aifa «è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino». Anche l'Ema, l'Agenzia Europea per i Medicinali, «sta esaminando i casi sospetti ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo». L'ex capo della Bce - in visita all'hub di Fiumicino - si è assunto i un ulteriore impegno: «Qualunque sia la decisione finale dell'Ema posso assicurare che la campagna vaccinale (che al momento prevede circa 170mila somministrazioni, destinate nelle intenzioni a triplicare, ndr) proseguirà con rinnovata intensità».
La linea dell'azienda - A rinforzare il concetto dell'inquilino di Palazzo Chigi è arrivato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute che ha rimarcato non solo l'interlocuzione di Ema e Aifa con l'azienda anglo-svedese ma che sia proprio interesse della casa farmaceutica fornire massima trasparenza ed «escludere del tutto che ci siano nessi causali con i vari episodi segnalati e la somministrazione del vaccino». Chiamata in causa - non solo dall'Italia ma anche da altri Paesi che hanno sospeso la somministrazione del siero a seguito della formazione di coaguli di sangue in alcune persone che avevano ricevuto la dose - AstraZeneca ha confermato la linea del suo report: «Da un'analisi dei nostri dati di sicurezza su oltre 10 milioni di somministrazioni non è emersa alcuna prova di un aumento del rischio di embolia polmonare o trombosi venosa profonda in qualsiasi gruppo di età, sesso, lotto o in qualsiasi Paese in cui è stato utilizzato il vaccino AstraZeneca». Anzi, secondo l'azienda aglo-svedese il numero di questi eventi osservati «è significativamente inferiore nei soggetti vaccinati» rispetto al numero osservato nella popolazione generale. Intanto proprio l'ad di AstraZeneca, Lorenzo Wittum, è l'indagato "eccellente" della Procura di Siracusa nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di una delle vittime sospette: Stefano Paternò, il militare di 43 anni di Misterbianco (Catania) deceduto il 9 marzo nelle ore successive alla somministrazione del vaccino. «Un atto dovuto», hanno sottolineato gli inquirenti. Tra gli indagati figurano anche un medico del 118, l'infermiere che ha somministrato la dose del vaccino ed il medico dell'ospedale militare. Proprio in Sicilia si sono avuti gli effetti più sensibili del panico da vaccino. A dirlo è l'assessore alla Sanità Ruggero Razza: «Il calo del 10% delle prenotazioni è direttamente collegato con la preoccupazione diffusa (in Liguria è stato del 2,5%, in Alto Adige del 5%, ndr), ma da subito abbiamo voluto rassicurare la popolazione». L'operazione della Regione siciliana sembra andata a buon fine: «Circa 7mila persone si sono cancellate, è un dato che ha creato allarme - ha sottolineato - ma 118mila hanno confermato la prenotazione».
"Massima attenzione" - Sempre ieri, poi, un secondo lotto di vaccini AstraZeneca è stato sospeso in Campania. Ciò in seguito alla richiesta dell'Iss alle Regioni di inviare campioni del siero (di lotti diversi da quello bloccato) per consentire analisi comparative. Qui è toccato al codice AV6096, da cui veniva il vaccino inoculato a Vincenzo Russo, l'assistente scolastico deceduto ad Acerra 3 giorni dopo la somministrazione: un caso per il quale si attende l'autopsia non essendo emerse finora connessioni tra vaccinazione e decesso. «Si tratta solo di una dimostrazione di massima attenzione sul tema dei vaccini per la sicurezza di tutti», ha detto Antonio D'Amore, direttore generale dell'Asl Napoli 3, che ha assicurato il prosieguo della campagna con le altre dosi a disposizione. A chiedere calma e sangue freddo ai suoi corregionali è arrivato infine il governatore Vincenzo De Luca secondo il quale «su milioni di somministrazioni ci sono state, poche decine di casi con delle conseguenze, alcune anche gravi». A questo punto «occorre accertare se fossero collegate al vaccino oppure no, per evitare di diffondere allarmismi inutili e un clima di angoscia».