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Lecco, il sindaco "cancella" piazza Lega Lombarda per "sfregiare" il Carroccio: bocciato (anche) in storia

Fabio Rubini
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Cancellare la storia pur di fare uno sgarbo al nemico politico. Così a Lecco, il neo sindaco di centrosinistra, Mauro Gattinoni, ha deciso di cambiare nome a Piazza Lega Lombarda, che tornerà ad un più sovietico “Piazza della Stazione”. In un periodo dove nulla va dato per scontato, gioverà ricordare che la “Lega Lombarda” cui era intitolata la piazza non è il movimento politico fondato da Umberto Bossi, bensì la Lega dei Comuni lombardi che, alla testa di Alberto da Giussano, cacciarono il Barbarossa dai loro territori. La cosa ancor più divertente (si fa per dire), è che il provvedimento di cambio del nome giaceva negli uffici del Comune di Lecco dal lontano 2015 ed è stato riesumato in un periodo dove, non solo in Lombardia, le priorità dettate dalla pandemia sembrerebbero essere altre. Non così per la sinistra che governa la città.

La decisione è stata accolta con sorpresa, oltre che dal centrodestra cittadino, anche da Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale della Lega: "Fortunata la città di Lecco che evidentemente non ha altri problemi, di crisi, di disoccupazione, di nulla. Così oggi finalmente dopo sei anni di complesso iter burocratico, autorizzazioni varie e lungaggini la giunta comunale di centrosinistra ha completato una sua storica battaglia". Quale, si chiede l’esponente del Carroccio: "Più telecamere per la sorveglianza? Un nuovo centro per anziani o persone fragili? Un nuovo parco per i bambini? No, no, acqua... da oggi Lecco cambia il nome della piazza di fronte alla stazione, da piazza Lega Lombarda a piazza della Stazione!!!".

Prosegue Cecchetti: "Inutile ricordare a lor signori della giunta lecchese che la Lega Lombarda che sconfisse l’armata del Barbarossa nella battaglia di Legnano si formò proprio negli odierni territori tra le attuali province di Bergamo, Monza e Lecco; inutile ricordare che si tratta di un avvenimento storico che caratterizza i nostri territori lombardi, di una via o piazza presente in tutte le grandi città italiane di ogni Regione, di un passaggio storico che viene insegnato ai nostri figli nelle scuole dell’obbligo e non di un omaggio o un riferimento ad un movimento politico come vogliono far credere". Chiude l’esponente leghista: "Contenti loro, evidentemente Lecco al momento non ha altre priorità che cambiare la propria toponomastica e avere una piazza della Stazione".

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