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Coronavirus, indiscrezioni sulla riunione Cts-governo: "Come a Natale", non solo chiusure nei weekend

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È ancora in corso la riunione del Comitato tecnico scientifico per valutare l’ipotesi di nuove misure restrittive che possano rallentare la curva dei contagi. Iniziato alle 9, il faccia a faccia convocato su impulso del governo vede quasi per certo la zona rossa in automatico dove si verifica un’alta incidenza. Ovvero 250 casi ogni 100mila abitanti. Non solo, stando alle prime indiscrezioni fatte trapelare dal Corriere della Sera, l'esecutivo di Mario Draghi è vicinissimo dall'imporre limitazioni nelle fasce gialle e chiusure nel fine settimana come avvenuto durante le vacanze di Natale. Inoltre si potrebbe spingere per la chiusura dei negozi lì dove vengono chiuse le scuole. Scelte più stringenti per affrontare le prossime settimane che, come ricordato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, saranno complicate per via delle varianti "che hanno prodotto una capacità espansiva del virus".

 

 

Ancora una volta l'obiettivo è quello di ridurre al massimo gli spostamenti delle persone nelle aree di maggiore contagio e favorire il tracciamento. A stretto giro arriva però l'altolà dell'infettivologo Matteo Bassetti che su Facebook non prende bene la modifica al già in vigore Dpcm. "Mentre in Italia si pensa che l’unica ricetta per arginare il Covid sia il lockdown più o meno duro e qualcuno continua a dire che bisogna fare più tamponi per uscire dall’emergenza, io guardo ai dati della campagna vaccinale per il Covid in Italia. Ho studiato i numeri", tuona per poi snocciolarli dal primo all'ultimo: "Ad oggi in Italia abbiamo somministrato 5.560.000 dosi di vaccino, ovvero circa 77.000 dosi al giorno. Abbiamo fatto 8,96 dosi di vaccino Covid ogni 100 abitanti e siamo al 46esimo posto della classifica mondiale. Vi sembra che stia funzionando? A me no. Dobbiamo cambiare passo". 

 

 

Dello stesso parere Giovanni Toti. Il governatore della Liguria non ci sta e dice basta all'ennesimo lockdown. "Un anno fa, con il Dpcm del 9 marzo, i giornali annunciavano il primo lockdown per l’Italia. Oggi, a un anno da quei giorni, ancora combattiamo contro questo maledetto virus e con le sue varianti. Da poche ore abbiamo superato la tragica soglia delle 100 mila vittime da inizio emergenza e si ipotizza un nuovo mini lockdown in tutta Italia. Il virus continua a far male, è vero, ma oggi sappiamo come combatterlo e abbiamo una preziosa arma in più, i vaccini".

 

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