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Coronavirus, ipotesi coprifuoco anticipato alle 19 e lockdown nei weekend: indiscrezioni pre-vertice

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Il coronavirus tiene l'Italia sotto scacco, il peso delle varianti lo si vede ogni giorno di più, bollettino dopo bollettino. E il governo di Mario Draghi è pronto ad un'ulteriore stretta, compresa la possibilità di un lockdown generalizzato di tre settimane per procedere a passo spedito con le vaccinazioni e riportare la curva epidemiologica sotto controllo. Ma ci sono anche scenari intermedi, meno drastici, di cui dà conto il Corriere della Sera, che però fa presente che ancora non è stata presa alcuna decisione ufficiale su come inasprire il dpcm del 6 marzo firmato dal premier, in vigore dunque soltanto da due giorni.

Preoccupa, soprattutto, il fatto che le terapie intensive si stiano riempiendo. E così per il pomeriggio di oggi, lunedì 8 marzo, il presidente del Consiglio ha convocato la cabina di regia politica per studiare le modalità d'azione. Al tavolo, però, Draghi non sarà presente: toccherà ai ministri Speranza, Gelmini, Giorgetti, Patuanelli, Franceschini e Bonetti e al sottosegretario Garofoli fare il punto con gli esperti del Cts e con il commissario all’emergenza, Figliuolo. L'obiettivo del vertice è comprendere se la situazione richiede o meno nuove misure di contenimento. 

Tra le misure allo studio, una stretta che riguardi i weekend, con un lockdown che impedisca movida e contatti. E ancora, pare imminente un cambio sul coprifuoco, che potrebbe essere anticipato di due o tre ore rispetto alle attuali 22. Insomma, il coprifuoco potrebbe anche scattare alle 19: una misura piuttosto estrema. 

Altra ipotesi sul tavolo, la chiusura dei negozi almeno nelle regioni o nelle aree in cui sono chiuse le scuole. Questo per evitare che i ragazzi, dopo le lezioni del mattino da casa, si ritrovino nel pomeriggio nei centri commerciali, con il rischio di assembramento e contagio. Sempre per quel che riguarda il fronte-scuola, diversi governatori chiedono addirittura una chiusura generalizzata di tutti gli istituti in Italia. Altre regioni, inoltre, rischiano di essere presto riclassificate in zona rossa.

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