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Mario Draghi, nel mirino il Cts: stop-terrore, le indiscrezioni sulle misure drastiche del premier

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Decisioni forti quelle che provengono nelle ultime ore da Palazzo Chigi. Il nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi ha infatti rimosso Domenico Arcuri dall'incarico di Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 e Angelo Borrelli dalla guida della Protezione Civile. Due volti che abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene nelle innumerevoli apparizioni televisive e che hanno segnato la vita di ogni cittadino italiano da un anno a questa parte. Un cambio di rotta che annuncia un cambiamento anche dal punto di vista della comunicazione. Il "modello Casalino" è quindi arrivato al capolinea?

 

 

L'unica cosa che pare aver funzionato del governo Conte sembra essere stata proprio la comunicazione orchestrata da Rocco Casalino. Le conferenze stampa dell'ex Presidente del Consiglio hanno iniziato a diventare più frequenti dell'alba e dei tramonti, tanto da portare il nuovo leader del M5S a un consistente aumento di consenso, tutt'ora ampiamente apprezzato dall'elettorato italiano. Poco importa la gestione disastrosa dell'emergenza sanitaria e l'assegnazione di incarichi cruciali a persone poco competenti. Per quanto riguarda il Commissario straordinario, basti pensare ai 70 milioni di euro pagati in eccesso per delle mascherine, all'assurdo progetto degli hub con le Primule, per non parlare del piano di vaccinazione che risulta non pervenuto. Senza dimenticare i milioni sperperati per i banchi a rotelle che ora si trovano parcheggiati nelle aule ormai vuote da un anno. 

 

 

Con la sostituzione di Arcuri e Borrelli con Francesco Paolo Figluolo e Fabrizio Curcio, avvenuta a mezzo stampa e senza conferenze stampa interminabili, Draghi sembra voler dare una svolta anche alla comunicazione attuata dal governo. Il passo successivo sarà quello di riformare anche il Comitato tecnico scientifico, il quale ha finora agito nella più totale oscurità. Sarà importante snellire la struttura di quest'ultimo e designare un portavoce che comunichi direttamente ai cittadini in modo chiaro e trasparente. Il tempo stringe e, con circa 30 milioni di dosi previste nei prossimi mesi, Draghi dovrà agire in fretta. 

 

 

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