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Coronavirus, variante nigeriana isolata a Brescia. Il presidente dei virologi: "Forse resistente ai vaccini"

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La variante nigeriana del Covid è stata individuata a Brescia, una delle province lombarde più colpite dai contagi e già dichiarata zona “arancione rafforzato” per l’eccessiva diffusione della variante inglese. Il nuovo mutante, B1.525, era stato trovato finora solo a Napoli. Adesso aumenta il timore che possa espandersi in tutto il Paese, proprio come le altre varianti in circolo.

 

 

 

Si tratta di “una variante rara. Al momento sta evolvendo principalmente in Africa, in Nigeria, ma ci sono una serie di osservazioni in tutto il mondo”, ha detto all’Adnkronos Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia. L’esperto ha spiegato che il mutante è stato individuato in una persona positiva “di origine africana”, ma ora “bisogna verificare se si tratta di un caso isolato, ossia se è stato questo paziente a portare la variante sul territorio, o se già sta circolando”.

 

 

 

“La cosa importantissima è che ora, avendo isolato il virus, potremo finalmente valutare se questa variante, rispetto al ceppo originario o agli altri mutanti noti, mostra o meno una maggiore aggressività e se è resistente o no agli anticorpi indotti dalla vaccinazione - ha continuato Caruso -. Avendo tanti punti di mutazione sulla proteina Spike, infatti, il mutante desta particolare preoccupazione per la sua eventuale resistenza ai vaccini. Il timore, infatti, è che la variante nigeriana possa resistere ai farmaci. E ancora: "In questo momento stiamo espandendo il virus in modo da studiarlo più approfonditamente per capire l'impatto di questa variante nigeriana dal punto di vista clinico e soprattutto, informazione cruciale adesso, sull'efficacia dei vaccini".

 

 

 

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