Oliviero Toscani condannato per gli insulti a Matteo Salvini? "Pago volentieri per farlo, guardate come si è ridotto"
Aveva definito Matteo Salvini “una p*** da due soldi”, uno che “fa i p*** ai cretini”, per questo Oliviero Toscani è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione per diffamazione nei confronti del leader della Lega. Toscani lo aveva insultato nel dicembre del 2014 durante la trasmissione di Radio 24 La Zanzara’. Ora i giudici della Quinta sezione penale di piazza Cavour hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal fotografo contro la condanna a una multa di 8mila euro decisa dalla Corte di Appello di Milano nel novembre 2019.
I giudici hanno sottolineato che “la metafora sarcastica nulla aveva a che fare con la critica graffiante ed irridente di comportamenti, neppure specificatamente indicati, del politico Salvini ma, nella scelta dell’immagine utilizzata e della ‘rima’ denotava l’intenzione di gettare discredito sulla persona stessa del Salvini, dipinta come incline ad offrire in vendita persino il suo corpo agli ingenui elettori del suo partito”. Non solo, “la mancanza di continenza del linguaggio utilizzato, neppure scusabile sotto il profilo della putatività della scriminante invocata, in considerazione della riscontrata esorbitanza anche rispetto al contesto comunicativo”.
Toscani, da parte sua, non sembra preoccuparsene: “Siccome per dire quello che pensi bisogna pagare, pago volentieri per dire quello che penso. Quello che ho detto su Salvini lo ridirei, anche se sono stato condannato continuerò a dire la mia verità e il tempo mi darà ragione. Guardate che fine ha fatto Salvini! Ora corre sul carro dei vincitori’’, dice all’Adnkronos.
“Sono felice di avere questa possibilità, quello che ho detto non è sbagliato”, conclude: “Ognuno di noi investe i soldi per quello che vuole, ci sono quelli che li investono per andare in vacanza sugli yacht, quelli che li investono per i gioielli, io li investo per dire quello che penso. È un lusso, è come comprare un quadro o un opera d'arte parlata".