Coronavirus, risale l'Rt nazionale: dal 14 febbraio in arancione tre regioni e una provincia. Torna l'incubo?
Sale l'Rt e cambiano i colori. L'indice di contagio medio nazionale arriva a 0,95, a un passo dalla soglia "critica" (1). Un dato che la scorsa settimana era fermo allo 0,84 e che gli esperti temono sia il preludio a una ripresa dell'epidemia. Così le regioni devono fare i conti con nuove zone. Da domenica 14 febbraio Toscana, Provincia di Trento, Abruzzo e Liguria passano in arancione. E si aggiungono a Umbria e provincia di Bolzano. Diventa invece gialla la Sicilia, vantando una situazione rispetto al coronavirus poco preoccupante.
In sostanza, per ora, sono 15 le regioni gialle. Dall’11 febbraio è passata nella fascia con minori restrizioni anche la Puglia, mentre la Toscana, l'Abruzzo e la Liguria dicono addio alla zona gialla. Restano in quest'ultima fascia il Friuli Venezia Giulia e il Molise così come la Campania. Già in arancione Bolzano e l’Umbria.
A preoccupare sono le varianti del Covid-19. “La variante inglese che ha messo in ginocchio l’Inghilterra nel giro di tre settimane - ha commentato Andrea Crisanti a PiazzaPulita su La7 -, in caso di assembramenti se ne approfitta in una maniera incredibile, perché una persona infetta con quella variante può infettarne tranquillamente 3 o 4, mentre la variante precedente infettava circa uno o due persone”. Il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova mette in allarme le regioni gialle e invoca il rispetto delle regole anti-Covid disposte dal governo. Per questo - a suo dire - la strategia messa in atto dall’Umbria con una zona rossa ristretta e una fascia circostante di contenimento è la migliore: “Bisogna imparare dall’esperienza degli altri. Per contrastare le varianti e per non tornare alle zone rosse, dobbiamo agire con tempestività. E lo strumento migliore è creare un progetto nazionale di sequenziamento delle varianti attraverso i tamponi molecolari“.